venerdì 11 marzo 2011

Una semplice storia d'amore


C'era una volta Magda, vent'anni, ottimo seno rigoglioso che strabordava femminilità da tutti i pori e una grazia innata che faceva girare la testa ad ogni uomo del paesello. Magda sapeva di essere bella ma un po' si dispiaceva perchè aveva fin troppe attenzioni. Si sa, in un piccolo paese la quantità di gente è esigua. E se esce magicamente dal cilindro una bellissima ragazza come lei è ovvio che sia l'oggetto del desiderio di ogni maschio in crisi d'ormoni, ovvero nel range d'età dai 12 ai 64 anni.
Ebbene sì. Non passasse giorno che Magda non avesse offerte di amore più o meno esplicite. Che sia un appuntamento dal medico del paese, quello perennemente abbronzato e sposato, soprattutto, con due pargoli e una moglie ormai arrivata al metro e novanta per via di strane escrescenze sulla propria testa. Peccato che anche lui le avesse ma non se ne fosse mai accorto. O che sia un vecchio cinquantenne vedovo e con una pensione da militare, pronto a soddisfare ogni suo desiderio. Che sia un ragazzino di quindici anni che nel mentre della conversazione d'approccio, si blocca con lo sguardo fisso solo sulle meraviglie pettorali di lei, e inizia a salivare copiosamente. Che sia anche il belloccio universitario che le "concede" un appuntamento, anche se lei non ha la benchè minima voglia di vederlo. Insomma, Magda era richiesta, troppo richiesta, e iniziò a meditare di andarsene da quel paese pieno di bifolchi ed assatanati.

Sara, la sua migliore amica, cercò di farla desistere.
"Dappertutto gli uomini sono così. Ne troverai tanti altri che ti faranno la corte in modo spudorato. Qui in paese almeno sono minimamente gentili, fuori troverai solo un mucchio di montati di ogni età che ti salterà addosso. E non mi dire che non senti le cronache di questi tempi! E' un mondo pericoloso quello di città. Non te ne andare." - le disse, leggermente lacrimando.
"Devo farlo per capire se nel mondo c'è speranza per un vero amore, come quello dei film. Un amore basato sul piacere mentale piuttosto che fisico, sulla bellezza del proprio io piuttosto che su due tette grosse o un paio di addominali scolpiti, sul desiderio reciproco di vedersi sempre non solo per copulare selvaggemente ma anche per guardare un film assieme." - rispose Magda, sicura di sè.
"Ma non posso vederti partire da sola. Vengo anche io." - si alzò dalla sedia in un attimo e iniziò a raccogliere le proprie cose.
"No, Saretta mia, tu rimani qui e fai finta di niente. Tornerò presto, massimo in una settimana, e ti dirò cosa c'è aldilà di questo covo di buzurri." - e scoppiarono a ridere all'unisono, abbracciandosi.
"Covo di buzurri te la potevi risparmiare" - disse Sara, sorridendo.
"Devo fare scena, sennò come ci arrivo a recitare a Broadway?" - rispose lei, scherzando.
"Io un metodo lo conosco...con queste due puoi andare dappertutto!" - e indicò il suo davanzale rigoglioso.
"Ehi, ho detto Broadway, non Arcore." - e risero di nuovo, insieme, forse per l'ultima volta.

In paese la notizia della sparizione di Magda si seppe in pochissimo tempo. Già il lunedì mattina, il giorno del suo viaggio verso la città, tutti in paese parlavano solo di lei. I vecchietti sentivano la sua mancanza, gli mancava il suo passeggiare normale eppur seducente per le calli del paese. I ragazzi, sui loro motorini, guardavano verso l'orizzone quasi ad aspettarla festanti. Le ragazze, quelle invidiose, si beavano dell'idea della sua scomparsa, ora c'era molta più speranza per loro di trovare l'amore o un suo ottimo palliativi. Le altre, invece, si domandavano se non avesse fatto bene ad andarsene così, senza dire niente, senza pensarci un attimo, ed abbandonare tutte loro lì, in quel posto dimenticato da Dio, nella loro triste quotidianità, in quel recinto che loro chiamavano "casa". La famiglia di Magda chiamò la polizia, che arrivò proprio dalla città. In quel paese l'unico tutore dell'ordine era un ex-carabiniere ormai in pensione, ma ancora perfettamente in forma, che aveva l'incarico del tutto volontario di mantere la calma in quel borgo. I poliziotti di città avvisarono la famiglia di avere le mani legate. Bisognava aspettare le fatidiche 48 ore e poi iniziare le ricerche. Così fu. Il martedì notte i solerti poliziotti erano già in strada a battere ogni ipotesi possibile. Sara era l'unica che aveva ancora la possibilità di contattarla. Si erano parlate il giorno prima, Magda l'aveva chiamata da un telefono pubblico,disse che sarebbe ritornata a breve, bastava solo aspettare un po'.

Dopo cinque giorni di ricerche, a casa di Magda i genitori già pensavano al peggio, quando lei chiamò. Disse che stava bene, molto bene. Disse che stava per portare una sorpresa che li avrebbe fatti felici. Disse che aveva trovato l'amore quello vero che cercava da tempo. Si scusò per tutto ciò che aveva fatto ma si sarebbe fatta perdonare con lo studio e i lavori di casa. Non si riusciva mai a tenerle il muso, a Magda. Era sempre stata una meravigliosa figlia che ogni padre o madre avrebbe voluto avere. Questo era stato il suo primo colpo di testa, e i suoi genitori erano pronti a perdonarla a braccia aperte. Da quella chiamata ce ne furono altre, sempre da telefono pubblico, dopo due mesi ancora Magda ritornò, ma non da sola.

Nel paese sfilò sui sanpietrini davanti alla chiesa, la domenica mattina, questa ragazza vestita di nero e dalle forme affascinanti. Da lontano si notò che era lei ed era ritornata. Camminava sottobraccio con un'altra persona e nessuno ebbe l'ardire di fermare quella passeggiata. Tutti osservarono e nessuno parlava. I ragazzi erano spaventati, i vecchietti rintronati, i bambini affascinati. Magda salutò solo la sua amica Sara con un sorriso e le fece un cenno come a seguirla. Andarono a casa, pronte per la sorpresa per i suoi genitori.

Luigi e Marta erano quel pensiero di coppia perfetta che è radicato nella nostra mente grazie alle favole. In quelle, infatti, la donna è bellissima, minacciata da qualcosa più grande di lei e proprio mentre sta per soccombere arriva il principe pronta a salvarla, a sposarla e a regarlarle una vita meravigliosa di lì al futuro. In questo caso è successa la stessa cosa. Ma al contrario.
Era Luigi quello bello e affascinante, non che Marta lo fosse tanto meno, era Luigi quello in difficoltà per colpa degli eventi, un investimento sbagliato in una libreria che in un paese con settecento anime, non era sta grande idea. Ed era stata Marta ad intervenire, salvando lui dalla bancarotta e donandogli il suo cuore. Fu un amore d'interesse? No, perchè loro già erano fidanzati da tempi e quell'atto di carità era gonfio di tutto l'amore che c'era tra loro. Da quest'unione nacque Magda, solo lei, perchè poi Marta soffrì di un piccolo problema che le pregiudicò la possibilità di ulteriori nascite future. Si accontentarono di Magda perchè lei era la sintesi della loro unione. E la amarono un po' di più perchè sarebbe sempre stata l'unica per loro.

Luigi e Marta attendevano questa grande sorpresa. Magda aveva avvisato di preparare una cena per cinque. Era intenzionata a portare Sara e l'amore che aveva trovato in città. Erano entusiasti, finalmente conoscevano l'uomo che le aveva rubato il cuore. Quando lei bussò la porta i loro cuori stavano quasi per scoppiare. Luigi aveva sempre pensato di fare la parte del padre-padrone con il futuro ragazzo di Magda, ma sapeva che non ci sarebbe mai riuscito. Marta era pronta ad amare un estraneo come un figlio, a parte che desse tutto l'amore che meritava alla sua figliola. La sorpresa era veramente una sorpresa. Aprirono la porta, Magda li abbracciò e dai suoi occhi caddero piccole lacrime. Sara era visibilmente emozionata e si capì subito il perchè. Il ragazzo di Magda in realtà era una ragazza. Si chiama Lucia. Ed era bella, oltre che molto ma molto semplice. Senza un filo di trucco si presentò ai genitori di lei, e si inchinò quasi come a scusarsi di ciò che gli aveva fatto, pur non conoscendoli. Luigi era allibito, Marta era incredula. Solo Sara capiva che era un'unione come tante, un'unione diversa ma nello stesso tempo perfettamente uguale. I genitori di Magda la osservarono insieme, per un istante, con un'aria arrabbiata. Poi, nel medesimo istante, allargarono entrambi le braccia e strinsero Lucia a loro.
"Questa è casa tua ogni volta che lo vorrai", disse Luigi.
"Questa è la tua famiglia da oggi in poi.", continuò Marta.
"Ma se fai soffrire la mia piccola giuro che non faccio sconti e ti tratto come un ragazzo eh!", aggiunse Luigi, sorridendo.
Magda perse quella paura iniziale che aveva avuto da mesi. La tensione si spezzò in un attimo. Raccontò di come si erano conosciute, di come avevano capito che entrambe desideravano ardentemente l'altra fin dal primo istante in cui si erano viste e di come abbiamo scoperto finalmente il vero amore in questo modo per alcuni insolito. Il pranzo andò bene, così come molti altri pranzi a venire.

Magda andò a vivere in città, con Lucia. Sara divenne loro coinquilina per qualche periodo poi conobbe Claudio e si sposarono in chiesa. Magda e Luca non poterono mai, nemmeno in comune. Eppure sentivano che l'amore che avevano tra loro era lo stesso che aveva Sara con suo marito. Invecchiarono insieme e decisero, in tarda età, di spostarsi in paese. Nessuno aveva mai visto due vecchiette così belle come loro due. Che camminavano felici tenedosi sottobraccio per le calli del paese. E riuscivano ancora, così come quarant'anni prima, a far voltare verso di loro gli uomini di tutte le età segno che la loro bellezza non era mai sfiorita. Che avessero venti o sessant'anni poco conta, l'amore rende tutti incredibilmente più belli.

1 commento:

**La PiCcOlA sOgNaTtIcE** ha detto...

Carina come storia.. Ricca.. passerò spesso di qui..

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