martedì 17 gennaio 2012

Coccodrilli a pranzo


L'unico punto in comune di ogni qualsivoglia religione è la morte. No. Non iniziate a grattarvi animatamente gli zebedei considerando che per la moderna tecnologia voi potete leggere questo post in ogni dove, non solo attraverso un pc. E quindi, se siete così pazzi da usare il vostro ipad, ipid, iped, smartphone e chicchessia mentre state in una sala d'aspetto e avete iniziato un'abbordaggio fatto di sguardi e movimenti di sopracciglia con la segretaria del medico che, però, appena leggerete questo inizio post e vi gratterete vi considererà il solito maschio idiota che pensa solo al sesso e non ai suoi sentimenti. Per questo motivo raggiungerete il vostro scopo, ovvero avere una relazione fugace con lei, ma intanto subdolamente la segretaria cercherà di cambiarvi perchè, si sa, alle donne piace l'uomo rude, macho, forte e stronzo, ma solo perchè adorano la sfida.

La morte, dicevamo. Ah, la nostra amica amatissima. E' sempre accanto a noi e potrebbe coglierci in ogni istante. Se ci pensate bene questo post potrebbe sopravvivere al sottoscritto. E' positivo dato che le mie idee continuerebbero a vivere dopo la mia dipartita, ed è negativo perchè internet è già diventato un immondezaio grazie a post come questi, e io sono un recidivo.
La morte, soprattutto di questi tempi, fa ascolti che non vi dico. Tutti parlano della morte. Basti pensare a quanti programmi di approfondimento ci campano sulla morte di semplici persone comuni. Ormai, di questi tempi, speriamo che decedano tizi per poterne parlare per anni luce. Ne sono un esempio meravigliosi salotti giornalistici come "Porta a porta", "Quarto Grado" e "Bim Bum Bam"(l'omicidio di Uan ci ha segnati un po' tutti, si sa).

E la morte, sicuramente, sta diventando sempre più un cult su internet. E' un modo per esorcizzarla, dopotutto, se conoscete Il Morto del Mese o anche solo l'account twitter del Triste Mietitore, sapete bene di cosa sto cianciando. E se conoscete soprattutto il mondo televisivo italiano, sapete bene che c'è un certo telegiornale che con i deceduti, specialmente se giovani, ci campa parecchio. Chi non ama o a mai amato i servizi coccodrillo di Studio Aperto?

Chi non piange alle mirabolanti conclusioni commoventi di Silvia Vada? Chi? Chi non riesce a intristirsi per le drammatica esistenza dell'Orso Knut e della Gnocca di turno, che allietano il palato del giovine spettatore dopo una disamina intellettuale sugli ultimi status Feisbuc della vittima giornaliera? Questo modo di fare giornalismo, nel mondo attuale del wifi, ci sconvolge tutti e ci porta ad amare riflessioni: mettendo caso che io, personalmente, un giorno malaguratamente decida di decedere non per mia volontà, cosa diranno a Studio Aperto? Faranno una prosa del mio ultimo status di Feisbuc o di Twitter? Si domanderanno se ero un ragazzo pieno di vita? Se ero un ragazzo buono? Intervisteranno i miei vicini? Sono quesiti fondamentali a cui anche i più illustri intellettuali, e Francesco Bruno, non sono riusciti a dare risposta. Ma almeno io, a voi umili visitatori, sono pronto per elargirvi un meraviglioso regalo. Sto parlando ovviamente de


LA LISTA DELLE 10 FRASI DA SCRIVERE SUL PROPRIO PROFILO IN CASO DI MORTE PREMATURA ED ACCIDENTALE
(ovviamente non potete sapere se e quando decederete, in questo caso consiglio di scriverne almeno una al giorno, così da stare sempre sul pezzo, se occorre.)
10. "Sono un/una ragazzo/a pieno/a di vita" - Frase tipica, piena di commozione, che fa capire al telespettatore che l'intera esistenza è ingiusta e piena di dolore.

9. "Oggi è il mio giorno libero e voglio divertirmi" - Da usare in caso di uscite serali e discotecate varie. Può essere utile come monito alle stragi del sabato sera.

8. "Sono come una farfalla che ancora non è sbocciata e dolcemente vola via, verso di te" - Questa frase, meravigliosa, è usata e rimarcata più e più volte dal giornalista di turno che concluderà il pezzo con "proprio come una farfalla", intristendo, non poco, le vecchine all'ascolto.

7. "Senza di te la mia vita non ha senso" - L'elemento romantico-ossessivo sbanca sempre l'auditel, ricordatevelo.

6. "Siamo solo un briciolo di nulla in questo universo, un passaggio fugace nel perpetuo movimento della Terra" - Ah, i poetici-menagrami, alla fin fine ci azzeccano il novanta per cento delle volte.

5. "Io sono giovane e le mie regole le decido io" - Scritto magari in italiano sgrammaticato ed orrendo, è il perfetto modo di far capire, tramite il servizio di Studio Aperto, alle nuove generazioni che un giovane(chiamiamolo Ettore) ha bisogno sempre di regole. Pure se è giovane. Ricordatelo Ettore.

4. "Giurami che non mi lascerai mai. Io te 4ever insieme. Ti amo di bene" - Qui il giornalista, visibilmente entusiasmato, intervista colei o colui a cui il messaggio è dedicato facendolo rivedere settecendo e più volte durante il servizio. Abbastanza simile al numero 7, ha dalla sua l'ottimismo in più.

3. "Oggi ho visto Driver, certe cose accadono solo nei film" - Al posto di "Driver" è possibile inserire qualsiasi altro prodotto d'azione con Swarzenegger, Bruce Willies o Bruno dei Fichi D'india(che commenterà in coda questo pezzo con "E' stata una tragedia"). E' uno status che riguarda solo i casi di sparatorie o altro in cui il povero malcapitato che ha scritto la frase, ci è capitato dentro. Il giornalista del pezzo concluderà con "certe cose, purtroppo, non accadono solo nei film".

2 "Mi sembra di aver dimenticato qualcosa..." - In caso di fatalità, questo è perfetto. Ci si può fare un servizio di venti minuti sui benefici del fosforo con Juliana Moreira che gioca con la Wii mezza ignuda.

1. "Non mi sento tanto bene..." -  Una chiusa spettacolare: "Se lo sentiva, Ettore, se lo sentiva veramente". Pulitzer in arrivo!
1. (Pari merito) "Oggi ho proprio voglia di fare una bella strage" - Con un sottofondo di una dolce musica di pianoforte, le facce dei bambini piangenti e una bella redarguita alle forze dell'ordine e al governo(se di sinistra ma è improbabile che accada) che non ha creduto nella minaccia.

Chiunque abbia altre frasi che vadino bene per l'occasione, è sempre ben accetto.

Ps: che poi, se mi ricordo bene, ogni tanto ne fanno di servizi su simpaticissimi coccodrilli. Sarà un caso?

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