lunedì 31 maggio 2010

Non sono giovane(almeno non così)



Finalmente l'ho scoperto, è inutile girarci intorno: io non sono un giovane. Sono vecchio dentro, ho i miei 75 anni portati male nel mio essere e non ho voglia di fare tante ma tante cose che piacciono tanto ai giovani d'oggi! Perchè sono arrivato a codesto punto? Perchè in due giorni ne son successe di cose, e quindi da oggi in poi inizierò ogni mia frase con "ai miei tempi...". Ma vi spiego con precisione.

Tre entusiasti avventurieri si sono avventurati, il giorno 29 Maggio, verso Marina di Camerota, provincia di Salerno. Traguardo da raggiungere per vedere il Meeting del Mare, ovvero il concerto dei Buestelle e poi, il giorno dopo, quello degli Elio e le Storie Tese. Il primi sono i favoriti di mio fratello, i secondo li amo io, specialmente Rocco Tanica, e quindi siamo andati all'avventura. Niente alberghi, niente B&B, niente case affittate ma si dorme in tenda, in un campo di calcio comunale che non ha neanche l'erbetta ma solo pietruzze bianche. E già si inizia una meraviglia. Aggiungo, però, che almeno le doccie c'erano, negli spogliatoi del campo. Erano perfette e buttavano anche acqua calda. Comunque si arriva verso le dieci di mattina, dopo un viaggio di tre ore all'insegna del "di qua si va bene, di là non so, proviamo da questa parte" e così via. Si arriva e ce ne andiamo a mare, che si trova venti metri davanti a noi, il palco ce l'abbiamo a venti metri a destra, diciamo che tutta la nostra "vacanza" è ben circoscritta. La mattinata al mare, peraltro bellissimo e senza un centilitro di sporco, passa bene soprattutto perchè, ad un tratto, il sole scompare e si installano piacevoli nuvolette. Peccato poi che inizia a piovigginare, ma sarà una costante di tutta la giornata. Piogge lievi, o anche goccioloni pesanti, ma radi che durano al massimo dieci minuti, poi.
Andiamo felici a constatare il soundchek dei Baustelle: ovvero ci vediamo il concerto in anteprima. Un'ora e mezza di prove, mio fratello era entusiasta! Almeno si passa il tempo, penso io. Il pomeriggio c'è il pensiero di ributtarsi tutti a mare, ma io desisto. Troppo caldo, non fa per me e sono anche mister Biancolatte. Indi mi siedo(leggete:sdraio) su una panchina in paese, e per qualche attimo il sonno si stava facendo sentire. I due accompagnatori ritornano poco dopo, decidiamo di montare le tende e di provare a vedere come si sta.
Sorprendentemente decenti, direi. L'abbiocco stava per partire, data la sveglia alle sette, ma ci destiamo per provare le doccie. Anche quelle decenti, ma lo sarebbero state per ben poco. Dopo esserci rilassati con una bella doccia purificante, ci vestiamo e ci dichiariamo pronti per il concerto. Ceniamo presso qualche rosticceria, e alle nove stiamo già sotto al palco. Peccato che codesto evento vede la presenza di innumerevoli band di supporto. Indi i Baustelle iniziano a mezzanotte meno venti, indi la mia schiena era già distrutta.

Il concerto è stato ben piacevole, per certi versi le due ore e mezzo di concerto(per la prima volta rimangono fuori così a lungo! O ci amano, o mi odiano!) sono state molto apprezzate dal sottoscritto. Per certi altri, no. Indi alle due di notte, si decide di provare a fare la nanna. E qui arriviamo alla nota dolente di tutto sto viaggio.

Ve l'ho detto già che dormo in una tenda no? In un campo di pallone no? Con tanta altra gente nelle altre tende no? Ebbene, non vi ho detto che essendo una zona di mare è tanto piena di locali, ed essendo i locali vicini al mare, ed essendo sabato sera, son tanti che stanno lì a suonare la musica tunz tunz(quella da discoteca, già da questa definizione si capisce che sono vecchio). Comunque dal palco principale suonano musica tunz tunz, da due lidi circostanti suonano musica tunz tunz, ma soprattutto da dentro al campo, a dieci metri dalle nostre tende, alcuni si sono attrezzati e suonano musica tunz tunz! Dalle ore undici hanno iniziato e vi darò un simpatico spoiler: hanno finito alle sette.

Ecco. Non sono giovane. Dalle due alle cinque ho tentato in tutti i modi di prendere sonno, niente. Ad un certo punto ho pensato alla fuga, ma non essendo il guidatore posso far ben poco. Indi con il mio amico Vincenzo ci siamo incamminati nel paese a quell'ora. Ho notato la differenza dalla mattina alla notte: un letamaio. Ci mancava solo che una miriade di sterco scendesse dalla montagna per arrivare al mare. I gabbiani ne erano felici, anche le formiche. Pure i negozianti credo, ma io, nella mia "matusità" ne son rimasto allibito. Sotto al palco, poi, alle ore 5 e mezza era ancora pieno di bottiglie di vetro rotte e quant'altro. Il mio pensiero era di comprare un enorme tappetino e nascondercele sotto, Homer insegna!

Comunque torniamo alla macchina, mio fratello dorme in tenda e ci domandiamo come possa riuscirci. Aggiungo che verso le 4 alla musica tunz tunz si aggiunse un coro di tamburelli a metri 3 da noi. Almeno andavano a tempo, questo bisogna dirlo. Ma la mia rabbia verso il mondo intero stava crescendo. Ci rifugiamo in macchina io e il signor Vincenzo e pensiamo ad eventuali piani per mettere a tacere codesta gente. Nell'ordine comprendiamo che:
1) I kamikaze hanno ragione a voler annientare l'occidente.
2) Una bella mitraglietta ogni tanto serve. A pallini, ovviamente.
3) Il capo-popolo(ovvero colui che ha organizzato il tutto) meriterebbe di essere colpito da un proiettile, poi salvato da un'equipe di medici che, purtroppo, non riescono a togliergli la pallottola dal corpo. Indi il caro capopopolo vivrà normalmente senza problemi solo che, un giorno, un qualsiasi giorno, anche tra cinquant'anni. Un fulmine lo prenderà attirato dal metallo e lui esploderà. Anche se scientificamente l'esplosione non c'entra ad una mazza, succederà.
4) Io e Vincenzo siamo vecchi dentro, ma vecchissimi.
5) Ce ne vogliamo tornare indietro, con enorme dispiacere per Elio ma un'altra giornata, e sopratutto nottata, così non ce la si fa a sopportare.
6) Abbiamo tanto bisogno di un bagno vero.
7) Siamo consapevoli che i due giorni di concerti, in macchina, non fanno per noi.

E alle sette il sonno ci avvolge. Dormiamo in macchina esausti. Dopo l'ultima canzone del mezzo rave che è "l'infermiera di notte" e che potete ascoltare qui, ci abbandoniamo al sonno dei giusti, o dei vecchi. Peccato che alle nove e mezza si ricomincia con un'altro stereo con la vera musica tunz tunz. Ci ridestiamo e ci organizziamo per partire. Il resto della giornata lo si passa tra annunciare la decisione a mio fratello, mettere a posto la roba, chiudere le tende, pranzare e sedersi su un muretto per quarantacinque minuti buoni. Poi, alle due meno qualcosa, si parte con destinazione Caserta. Non ho mai apprezzato la mia dimora come in questi momenti. Il viaggio di ritorno è ovviamente molto più veloce dell'andata, pur essendoci fermati per una ventina di minuti all'autogrill(dove scopro che hanno messo, nei bagni, le grate. In modo chè chiunque, letteralmente, "la faccia fuori dal vaso" non sporchi in giro. Infatti sotto alle grate c'è come una specie di impianto di irrigazione che pulisce tutto. Che genialata). Il ritorno a casa è stato entusiasmante, rivedere il mio cane, i miei genitori, ma soprattutto il mio bagno, nel suo intero! Un momento toccante, direi.

E questo è. Non sono riuscito a farmi tre giorni di concerti consecutivi(il 28 ho visto Fabrizio Moro dalle mie parti) e me ne dispiace perchè erano gli Elii che inauguravano il loro tour estivo. Mi dispiace un casino ma una corretta igiene e un letto vincono su tutto, e credo che il signor Vincenzo sia molto d'accordo. Altri punti ci sono, però, prima di chiudere il post:

1) Non sono così cattivo in realtà, è solo che mi dipingono così. E ventiquattro ore sveglio mi aumentano la bile. Che si divertano gli altri, ma io non faccio parte del loro mondo.
2) Il rastone presente al concerto era uno spettacolo. Si aggrappava a chiunque e lo prendeva come suo nuovo amico del cuore, peccato che nessuno lo volesse essere. Ballava in un modo così frenetico che ha rischiato la morte per capocciata alla barriera ben quindici volte. E soprattutto era meraviglioso quando lo insultavano, o gli dicevano di smetterla e si fingeva morto(appoggiato al corpo dell'insultatore!).
3) Mi ricordo alcuni gruppi del pre-Baustelle. Ovvero gli Jolaurlo, che ho scoperto essere seguitissimi e io non sapevo manco della loro esistenza. I "Misero Spettacolo", Denise e il loro collaboratore geniale che buttava i palloncini sul pubblico e distribuiva acqua saponata per fare le bolle. "Nausicaa", i "Glam", gli "Allcool". Lo scrittore Giovanni Carta che non si sa cosa ci facesse sul parco, e dalla sua faccia non lo sapeva neanche lui, forse. Intanto da quel poco che ha letto, si capiva che sa scrivere.
4) La musica del punk-a bestia e tunzettari non era proprio quella da discoteca. Anzi. Erano tutti successi italiani e internazionali, intervallate da delle vaccate clamorose, molto ballabili. Un mp3 che è durato 8 ore. Complimentoni.
5) Ora ho voglia di vedermi gli Elii, ma le possibilità sono ben poche se non aumentano le date. Uniche zone raggiungibili sono Roma(con notte in stazione, e si potrebbe pure fare) e Barletta(ma qui avrei bisogno di Vincenzo e dei suoi parenti del luogo).
6) Il signor Vincenzo è diventato, per due giorni, "Fragolina di bosco". Un soprannome che si è dato lui, noi non c'entriamo niente. Ha pensato che in tenda sarebbe stato come dormire in una serra e lui si è autonominato così. Inutile dire che è diventato "fragolina" per tutta la vita, almeno per me.
7)Il suo look, sempre di Vincenzo, di neomelodical-gay o tronista ha trovato un nuovo sbocco: il tronista gay. Complimenti.(Se volete vedere il tipo, ma soprattutto la foto orrenda, cercate Vincenzo Tresca su Facebook, se siete belle tipe aggiungetelo pure.)
8) Alle nove di mattina di ieri, le doccie pubbliche nostre comprendevano questo scenario(consiglio la non lettura ai facilmente impressionabili): calzini ovunque, assorbenti macchiati nella zona destra, preservativi ovunque e tanto ma tanto sterco. Per fortuna non l'ho visto io. Che si nota che sono un po' schifittoso. E non so manco se esiste come termine, in italiano.
9) Prima che partano le polemiche. Se avete ballato nel mezzo "rave" del campo: complimenti. Se l'avete organizzato, ancora complimenti. Ma permettetevi di dirmi che a me ha dato solo fastidio. Ovviamente credo che c'erano anche altri che non son riusciti a dormire. Non è il mio mondo, ma complimenti per la vostra costanza.
10) Alla fin fine è stata pur sempre un'esperienza da raccontare ai miei nipoti. Che un giorno mi diranno: "Nonno, ma eri vecchio anche da giovane!!"

La messa è finita, andate in pace.

1 commento:

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Siete da pensione... Come avete osato disertare? Eravate ad un passo dal concerto! Che il Tunz-Tunz vi perseguiti a vita! :D

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