martedì 17 agosto 2010
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Certi giorni capisci che è più facile convincere l’infermiera di turno che tu sei il figlio di Barack Obama che assicurarle di non aver niente a che fare con un barbone mezzo ammazzato. E sottostare al suo sguardo che è un misto tra la pietà e la rabbia, più una forte dose di odio. E non c’è niente che si possa fare, però hai scoperto quanto è bello il mondo: in dieci minuti puoi trovare un fratello, anche se sei figlio unico, anche se tuo padre ha scoperto di essere sterile, anche se l’ha scoperto molto prima di averti avuto, ora hai un fratello. E due occhi per piangere.
La corsia del pronto soccorso è molto molto larga. Sulla sinistra si trova la sala d’aspetto, Dario non è così contento che l’abbiano fatto passare, dato che ha un parente in ospedale, soprattutto perché quello non è suo fratello. Ma è difficile crederlo. Dopo dieci minuti in cui si è informato, adeguatamente, su tutti i flirt estivi importanti ovvero sulle corna di Belen con Borriello, sulle corna di Corona con Belen, sulle corna di Borriello con Corona, decide che è giunta l’ora di andare al bar e comprarsi un giornale diverso, uno sportivo, per pensare ad altro. In prima pagina il messaggio è già chiaro, una bella ricetta anti-crisi voluta da Blatter, il capo della Fifa, propone di eliminare i pareggi nelle prime fasi dei mondiali. Al novantesimo, subito i rigori. Dario è sconvolto, pensa che qualcuno abbia esagerato con gli alcolici, magari tra i giornalisti, ma poi continua a leggere e scopre le amare verità.
“Joseph Blatter, capo indiscusso della Fifa da millenni, decide di adottare regole diverse per il prossimo Mondiale che, come tutti sapranno, si svolgerà in Brasile nel 2014. Il presidente illustrissimo ha deciso di valutare alcune proposte che gli sono giunte dalla sua persona. Eccole qui raggruppate in un elenco che definire meraviglioso è dir poco.
1) Eliminare i pareggi nella prima fase. O con rigori al novantesimo o con codeste modalità:
a) Eliminazione di massa per le due squadre coinvolte. Lasciare vivo il solo allenatore come monito per le partite successive. Poi festeggiare l’evento con un banchetto con la carne abbandonata nel campo.
b) Indire concorso di pettinatura migliore tra i giocatori. A colui che vince sarà assegnato il gol della vittoria. Almeno ora avranno un motivo per gelatinarsi.
c) Lasciare scegliere al pubblico chi vince con una bella scazzottata stile Bud Spencer.
d) Lanciare la monetina direttamente negli occhi dei due portieri e poi tirare i rigori. Così acquistano ancora più pathos considerando che in porta ci sono due mezzi ciechi.
e) Indire concorso di miss maglietta bagnata con fidanzate dei calciatori, facendo pagare piccolo extra di 5 euri al pubblico. Previsione guadagni: stratosferici.
f) Collegare una bomba nei pantaloncini di un giocatore scelto dal caso. Se il risultato al 90° è di pareggio, il giocatore esplode portandosi dietro tutti quelli che sono nelle sue vicinanze.
2) La squadra di trasferta deve presentarsi in tutù, pena l’esclusione dalla partita. Iniziare facendo due piroette come saluto alla squadra di casa e poi lasciarsi andare in un developè d’antologia. Un ottimo modo per avvicinare ancora di più le donne al calcio.
3) Raggruppare dentro ad uno stanzino tutti gli allenatori non vincenti(indi 31 su 32) e lasciarli senza cibo per dieci giorni, come punizione per non aver vinto il Mondiale. Chi sopravvive, mangiando o meno i propri coinquilini, può tornare a casa.
4) Regalare a tutti le suonerie, meravigliose, di Wladimiro Tallini compresa la superlativa “Lippi Vergogna” e usarle come colonna sonora ufficiale di tutte le manifestazioni Fifa. Altro che Waka Waka.
5) Ripetere la partita se è stata, secondo l’illustrissimo Presidente, brutta e senza emozioni. Anche più di due volte si può ripetere e sempre con gli stessi giocatori. E’ ammesso ogni tipo di doping.
Ufficio stampa del Meraviglioso
Joseph Blatter
Manca un giorno che non ti informi del mondo e sembra quasi che sia impazzito, e che soprattutto è andato avanti senza di te. Senza nemmeno chiamarti, senza farti sapere niente, così, va avanti e tu non ci puoi fare niente. Nemmeno uno squillo, niente. E ti domandi quale sia il tuo reale apporto alla società, forse la propria presenza è solo un numero, niente di eccezione, e non esistere non cambierà le cose, il mondo continuerà ad andare avanti. La gente si amerà, si conoscerà, si innamorerà, si odierà, si ucciderà come se niente fosse. Senza nemmeno accorgersi della mancanza. E’ sempre così.
Dario è seduto, legge, un po’ spiegazza il giornale, pensa a come sarebbe la Terra senza di lui. Non vede miglioramenti ne peggioramenti, un po’ si intristisce. Arriva un camice bianco pronto a rincuorarlo. Aspetto giovanile, capelli brizzolati, barba appena incolta, sguardo vispo, sicuramente affascinante più di George Clooney.
“Signor Dominici, gli esami sono andati bene. Una costola incrinata, una microfrattura al polso sinistro e tutto apposto. Suo fratello sta quasi una meraviglia”.
“Non è mio fratello!”
“Lo so, lo so! Non voglio entrare in mere questioni familiari, ma se lo riprenda a casa, so come succede in questi casi: due fratelli hanno un’attività, l’attività va male, uno dei due riesce a risollevarsi e l’altro viene buttato in mezzo ad una strada e disconosciuto dal primo. Son le miserie della vita. Faccia una buona azione!”
“Ma non è mio fratello!”
“Eh si, eh si! Non voglio entrare in tristi questioni di fratellanza, ma se lo riprenda, e faccia sta gentilezza verso un povero inerme. Lo so come succede in questi casi, due fratelli si innamorano della stessa ragazza, quello subdolo, cattivo e orrendo, riesce a rubarla al fratello che, distrutto d’amore, decide di vivere per strada di stenti e privazioni. Son le tristezze dell’esistenza umana. Faccia sta buona azione.”
“Dottor…”
“Dottor Daug Ros”.
“Dottor Ros, io le dico, sinceramente, guardi il labbiale: Costui non è mio fratello, non è mio cugino, non lo conosco. E’ un povero Cristo che vive nel marciapiede davanti casa mia. Lo vedo solo ed esclusivamente davanti ad un semaforo. Io non ho fratelli, come posso gentilmente spiegarglielo, le fò un disegnino?”
“Ho capito, mi scusi, ma ho capito. Lei ha tutto il diritto di dire ciò che ha detto. D’altronde si sa, questa è la semplice storia di due fratelli: un pastore e un contadino, dove l’invidia del contadino lo porterà all’uccisione del pastore. Son le vergogne della vita. Lei viva la sua, sbologneremo il malcapitato in una struttura dove morirà perché la sua famiglia l’ha abbandonato! Vada, è libero”.
Dario rimane ad osservare quel dottore. E’ altamente bello, immagina quanto riesca ad acchiappare tra infermiere e dottoresse. E’ sposato, ha una fede che si vedrebbe anche da sette chilometri di distanza. E’ intelligente ma soprattutto è un ottimo attore. E’ riuscito in poco tempo a fargli emergere un senso di colpa smisurato. Sicuramente ha studiato teatro. Non si capacita di come sia riuscito a fargli dire quelle poche parole che sta per dire.
“Me lo prendo io!”
Ora si che il mondo si è accorto di te.
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