venerdì 27 agosto 2010

(7)



Qualsiasi cosa pensi è già decisa, questo è sicuro. Non esiste il libero arbitrìo, è un invenzione di quello lassù per farti credere che hai possibilità di scegliere la tua vita ma non è vero. Ci ha fregati. Ci ha illusi. Ci ha presi all’amo e così ci tiene. Come piccoli pesciolini che si smuovono e si sbattono a destra e sinistra, su e giù, per ritornare nell’acqua, nella libertà. Che parola difficile. Che sensazione impossibile da trovare. La libertà non esiste, non è quella scritta nei vocabolari, non è quella che si trova nelle costituzioni, non è quella che ogni individuo pensa. “La propria libertà finisce dove inizia quella di un altro”. Ma siamo troppi. Indi c’è troppa poca libertà. Non esiste la libertà. Ci sono posti in cui non esiste ancora meno. E in questo Paese siamo su quella strada, ma non è questo l’importante. La cosa più subdola è che crediamo di vivere nella piena consapevolezza che ogni scelta che facciamo ci porta su una strada differente. Ma, invece, sembra quasi di stare fermi mentre lo scenario si muove attorno, come nei videogames. Come nei videogames…

Dario si intrufola nel negozio d’elettronica. E’ quello che fa ogni volta che entra in un centro commerciale. Fulgenzio lo segue, guarda quel mondo sconosciuto con paura. Troppe luce, troppi suoni, troppa gente. Ma continua a guardare tra lo stupìto e il meravigliato. Intando Dario controlla le ultime uscite. Si fa un giro felice nel reparto portatili, controlla tutti i modelli messi in vendita successivamente dopo il suo e ovviamente più economici e migliori. Controlla tutte le console che hanno svenduto dal mese successivo alla data in cui acquistò la sua. Controlla i lettori di ebook e li guada schifato. Sì, cinquecento libri in un piccolo raccoglitore elettronico. Ma dov’è la carta? Dov’è il piacere nel girare le pagine? Dove sono le ore a sistemare le librerie? “Chi non legge non capisce” dice ai suoi amici abitualmente, nei loro pomeriggi spensierati. E loro sempre a sopportarlo sulle sue disquisizioni. Intanto continua a gironzolare per gli scaffali. Si ferma sempre davanti alle macchine da caffè, sogna un futuro in una casa in campagna, con un cane, due gatti, una moglie super-accessoriata, e due bambini così belli da avere il dubbio di non essere effettivamente loro padre. Le macchine da caffè gli fanno quest’effetto. Fulgenzio lo osserva senza parlare. Come lui osserva lo scaffale senza proferire verbo. Il commesso guarda la strana coppia, sorride e se ne va a dire chissà cosa alla bella cassiera. Successivamente, quando si avviano verso l’uscita, Dario nota lo sguardo stupìto della ragazza avvenente, si gira. Le mima un “ti chiamo io”, la sorprende, si rigira e se ne và divertito. Prossima destinazione: Supermercato.

Passeggiando per i vari “viali” che percorrono il “Multibox” si possono incontrare qualsiasi tipo di personaggi: vecchi e giovinotti che non hanno posto dove trascorrere le giornate. Manager che decidono di provare l’esotico facendo un giro al messicano o ingozzandosi di kebab. Casalinghe disperate che svengono davanti ai prezzi da capogiro di un semplice reggiseno di marca. Fidanzati paonazzi quando scoprono che il profumo che la propria ragazza si è fatta regalare, costa un patrimonio. Piccoli amori che nascono e muoiono in un giro al McDonald’s. Un’intera vita in una città nella città. Un’intera vita in un mondo costantemente a 20-25 gradi. Un mondo meraviglioso, per alcuni, orrendo per altri. Un mondo come un altro. Con i suoi perché e i suoi ma.

“Mai passato da queste parti?” – chiede Dario ottendendo un semplice “no” con l’indice.
“Questa è la civiltà moderna. Se senti da qualche parte, dalla tv o da qualsiasi altro mezzo che il mondo si incontra in discoteca, in borsa, al cinema, in piazza o ai grandi raduni si sbagliano. E’ qui che avviene la vera vità. Tutti i tipi di persone li incontri qui. Forse solo le stazioni sono ancora “meglio” di questi luoghi. Mai stato in una grande stazione?” – stavolta la risposta è un “sì” col capo.
“Lo sospettavo! Entriamo, dài. Compro un paio di cose e si và a casa. Per un po’ sarai mio ospite, cerco di trattarti almeno bene.”

I due si avviano verso il Supermercato, dall’altoparlante la musica sale.



Però, (cosa vuol dire però)
Mi sveglio col piede sinistro
Quello giusto

Forse Già lo sai
che a volte la follia
Sembra l'unica via
Per la felicità

C'era una volta un ragazzo
chiamato pazzo
e diceva sto meglio in un pozzo
che su un piedistallo

Oggi indosso
la giacca dell'anno scorso
che così mi riconosco
ed esco

Dopo i fiori piantati
quelli raccolti
quelli regalati
quelli appassiti

Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo
lascio che le cose
mi portino altrove
non importa dove
non importa dove

Io, un tempo era semplice
ma ho sprecato tutta l'energia
per il ritorno

Lascio le parole non dette
e prendo tutta la cosmogonia
e la butto via
e mi ci butto anch'io

Sotto le coperte
che ci sono le bombe
è come un brutto sogno
che diventa realtà

Ho deciso
di perdermi nel mondo
anche se sprofondo

Applico alla vita
i puntini di sospensione
Che nell'incosciente
non c'è negazione
un ultimo sguardo commosso all'arredamento
e chi si è visto, s'è visto

Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

Lascio che le cose
mi portino altrove
altrove
altrove

Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

Svincolarsi dalle convinzioni
dalle pose e dalle posizioni

2 commenti:

MaxBrody ha detto...

Ha! (o, se preferisci, LOL!) Una volta avevo parlato di questa canzone sul mio blog, e l'avevo descritta come un'uscita all'Ikea :P (non è proprio un centro commerciale, ma poco ci manca) Se vuoi dargli una letta:
http://ilbidoneelharddisk.blogspot.com/2009/08/morgan-non-e-eccentrico-e-che-e-stato.html

Ho spammato! E una cosa vecchia, perdipiù! Che bestia sono! Però ti leggo sempre il racconto, spero basti a risarcire il danno.

Avere un libro per le mani è una sensazione unica, però però.. per chi non può permettersi di comprare tutti i libri che vorrebbe (nel mio caso circa il 70-80% della produzione globale) un lettore ebook può essere utile almeno per leggere un testo particolarmente ricercato (e non trovato, se non per vie "alterne") prima di invecchiare e diventare presbite (sempre che per allora si avranno tempo e denaro a sufficienza per i libri cartacei). Dipende sempre dall'utilizzo che se ne fa :)

luttazzi4ever ha detto...

Letto il post. E non ti preoccupare: spamma senza pudore. Tanto qui gli admin sono due idioti. Anzi: sono un idiota e un fantasma. Il che non so se sia meglio.

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