domenica 29 agosto 2010

(8)



Metti un bambino in un negozio di dolciumi, lascialo lì per un’ora e digli che può mangiare qualsiasi cosa voglia. Poi torna in quel negozio e controlla la felicità di quel bambino. Sarà al settimo cielo. Ma qualche ora dopo, se per caso incontrerai di nuovo quel bambino, constaterai che il benessere iniziale è andato scemando molto presto. Che i crampi hanno preso il posto del gusto e del sapore, e che il dolore allo stomaco ha preso il posto dell’entusiasmo. Ogni azione, bella o buona che sia, avrà la sua conseguenza che normalmente sarà contraria allo status iniziale. Metti per esempio un calciatore in una squadra nuova. Sarà osannato dal primo minuto dai suoi tifosi. Metti che faccia due gol alla prima presenza e poi solo altri cinque in tutto il campionato. Metti che questo ragazzo, che apprezza il posto dove si trova, venga cacciato dopo nemmeno un anno per incompetenza. Metti che questo ragazzo, alla sua prima presenza altrove, segni subito un gol, alla faccia loro. Ad ogni azione corrisponde una determinata conseguenza che normalmente sarà contraria allo status iniziale. Semplicemente la vita, originariamente, era un contenitore diviso in due: da una parte le bellezze dell’esistenza, dall’altra le cose negative. Quel recipiente però, da quando è comparso l’uomo, per colpa o merito di quest’ultimo si è mischiato. E certe volte non si capisce se una cosa è giusta o sbagliata, altre volte ci si rende conto di aver fatto la scelta giusta che porterà a delle conseguenze orrende, mentre non ci rendiamo mai conto del contrario. In realtà nessuna scelta è giusta o sbagliata. Qualcuno ha già scelto per noi, ma non ce lo vuole dire per non rovinarci la sorpresa. Almeno così dicono.

Dario passeggia tra i vari scaffali di quell’enorme supermercato, ha riempito già un carrello di spesa, pronto a sfamare due eserciti. Fulgenzio, intanto, onnubilato dalla quantità di cibo messa in esposizione in quell’immenso locale, assaggia questo ed altro in disparte. Ogni tanto passa qualche commesso e cerca di darsi un tono, di non far notare i suoi furti, ma ci riesce ben poco. Dario continua la sua camminata, spunta ad ogni acquisto un tassello della sua lista, scritta amorevolmente su un foglio da block-notes. Ogni tanto dà un’occhiata al suo ospite e ritorna in osservazione degli scaffali.
Superato il reparto “animali”, davanti a loro si para una specie di edicola. Quotidiani nuovi fanno bella mostra di sé su un tavolo, e riviste di gossip invogliano lettrici e lettori attratti dalle belle figliole, sui ripiani più alti. Le copertine sono quasi esclusivamente riguardanti una specifica figliola che fa pubblicità alla serie A, ad una compagnia telefonica e al motomondiale, il tutto senza cambiare di una virgola il suo sguardo. Il resto riguarda solo i gossip ultimi di quest’estate vicina alla fine.

“Facchinetti con la Marcuzzi??? Non c’è più religione!!” – urla Dario, sconvolto e affranto – “E la prossima coppia chi è? Bruno Vespa e Belen?”
Fulgenzio lo osserva ciarlare in disparte, ma decide sia meglio continuare l’opera di saccheggio estremo. Dario, intanto, abbandona la rivista e passa ai quotidiani sportivi. Per il maschio italico quel giornale stranamente rosa è il massimo della mascolinità, anche se quel colore non è tanto amato dal comune macho. Quel quotidiano è capace di provocare più emozioni della tanto decantata ginnastica a letto con una Marcuzzi o altro. D’altronde il sesso può durare minuti, al massimo ore. Il calcio dura una vita.
Immergendosi nella lettura, così da scroccarlo il massimo possibile e non acquistarlo, Dario rimane sconvolto dalla lista di novità adottate dal ministero degli Interni per questa nuova stagione 2010/11. Novità che faranno molto discutere, in un altro Paese ovviamente, qui va tutto perfettamente bene.

Considerando che da cinque, e dico cinque, anni l’Internazionale F.C. si ritrova sistematicamente a vincere scudetti. Considerando che l’anno scorso codesta stessa squadra ha vinto anche altre due competizioni di poco conto. Considerando che il popolo ha bisogno di divertirsi un po’, e non vale che solo una delle compagini in gioco vinca sempre. Si dichiara che:

1) In quest’anno calcistico 2010/11 l’Internazionale F.C. partirà con 30 punti di penalizzazione. Così vediamo se la finiscono di vantarsi.
2) Che il giocatore Sneijder Wesley, giochi con le scarpe invertite. Ovvero la destra nel piede sinistro e viceversa, così la pianta di fare gol e assist e non ci rompe.
3) Che il sopraindicato giocatore metta all’asta la sua gentil signora. Perché ogni tanto un po’ d’amore ci vuole.
4) Che la Juventus F.C. parta con 20 punti in più, in modo da garantirle, quasi sicuramente, la permanenza nella massima serie anche nel prossimo campionato.
5) Che l’A.C.Milan sia la squadra di ogni membro, elettore, amico di elettore o parente di elettore del PDL.
6) Che ognuno delle categorie indicate sopra rifornisca le casse della società di una donazione “volontaria” di euro 2.00. Indicare come causale “acquisto di Ibrahimovic e/o arbitri”.
7) Che ognuno delle categorie suindicate accetti di essere il punching-ball dell’ultimo acquisto milanista. In modo da farlo sfogare fuori dal campo.
8) Se qualcuno ha vinto l’asta per la signora Sneijder che la porti al signor Ibra, così da farlo sfogare per bene.
9) L’inno nazionale del nuovo campionato è “Meno male che Silvio c’è”.
10) Il nuovo patto con gli italiani consiste nel far vincere a tutti gli abitanti di questo Paese il campionato in corso: semplicemente facendo diventare tutti milanisti.
11) Ogni tiro di Ambrosini, seppur a da settanta metri e uscito fuori anche di venti metri, è considerato gol.
12) Le squadre di serie A, con divise rosse e nere non sono soggette ad ammonizioni e/o espulsioni.
13) Ogni autogol delle suddette squadre suindicate sarà considerato gol normale contro l’avversaria.
14) Gli arbitri che non attueranno queste regole saranno trasferiti tutti insieme, per una gita avventurosa, a Guantanamo. Ritorno: non previsto.
15) Si cercherà di portare queste regole anche in ambito comunitario e/o internazionale. Dateci tempo di conquistare il mondo.

Sempre vostro
Il Presidente Operaio Amico dei Giovani
Silvy


Dario lascia il quotidiano lì dov’è, convinto di aver letto qualcosa di assurdo. Si gira attorno e nota solo sciarpe rosse e nere in quel negozio. “Sarà un caso”, pensa, e si allontana verso la cassa. Fulgenzio capisce che è ora di uscire e si accoda. Dario passa tutta la spesa sul carrello, nota la cassiera, perde per un’attimo conoscenza, si riprende, la riguarda, tenta di non sbavare, inizia a fare il simpatico per socializzare.
“Signorina, ha qualcosa di familiare, ma non so cosa.” – esordisce.
“La divisa perfettamente simile a quella delle altre cassiere, suppongo.” – risponde la signorina, visibilmente infastidita.
“No, è più qualcosa di fisico, di fisionomia.” – corregge il tiro.
“Nel senso che assomiglio a quella del paginone centrale di PlayBoy di Agosto, che ha appena comprato?” – prima regola: mai provarci con una se state comprando da lei qualcosa di sconveniente, ma ciò non vale nei sexy shop.
“Ehm…no…non nel senso che non ci può assomigliare, ma non posso saperlo fin quando lei non si denud…quant’è il conto?” – cambia discorso prima di svenire.
“349,85. Carta di credito o contanti?” – chiede.
“Cosa? Ma io ho comprato a malapena un carrello di roba. Ci deve essere un errore!”
“Lo chieda al suo amico. Un mio collega l’ha seguito e ha fatto una cernita di tutto ciò che si è mangiato o intascato, non è così furbo, d’altronde.”
Dario lo nota, ha la bocca piena e sembra ingrassato di venti chili. Il peso extra è dovuto agli “acquisti” nelle sue tasche.
“Uff…pago con carta di credito. Questo tipo mi sta costando più di quanto pensavo. Se pensa di fare una buona azione, signorina, ci pensi due volte. Non sempre ha un risvolto positivo!” – ammette Dario.
“Sicuro? Stavo pensando di diventare buona ed accettare un suo invito a cena!”
“Mio invito a cena? Ma io non l’ho mai invita…ci verrebbe veramente?” – chiede incredulo.
“Certo, ho un coupon per una buona azione mensile, e tra qualche giorno scade. Qual migliore occasione per usarlo con un ragazzo simpatico, idiota e così carino quando si vergogna. Oh, si è fatto di nuovo tutto rosso!” – sorride.
“La vengo a prendere domani sera alle 8!” – dice deciso.
“Ma alle 8 sto ancora lavorando.”
“Lo so, ma sognavo tanto di dirlo. Nei telefilm americani è l’orario in cui tutti mangiano, non c’ho mai capito il perché. Facciamo le 9?”
“Ore 21, qui fuori, se non è di troppo disturbo e porta quelle guanciotte rosse!”
“Ehm…certo…” – e si avviò svolazzando verso l’uscita dimenticandosi la carta di credito, il carrello e Fulgenzio. Quest’ultimo capì che era giunto il momento di guidare quello strano veicolo e inseguirlo fino all’uscita. Ovviamente facendo adeguati spuntino ed eliminando con le sue fauci quasi tutto il contenuto di quella spesa.

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