lunedì 12 dicembre 2011

Ho perso Buddha!


L'altroieri sera tornavo felice e soave a casa dopo una serata lavorativa e mi accingevo a posteggiare la mia automobile sotto la mia dimora quando, in un istante che è durato secoli, la mia vista si posava su un minuscolo e strano tizio panzuto che rideva sul portaoggetti della mia Spider ultimo modello [*]. Dopo attente analisi a quello strano souvenir di pochi centimetri, capivo che era un omaggio a Buddah ed era certamente una stauina che donava felicità. Intenzionato a usarla come portafortuna la portavo nella mia stanza pregna di privacy e la derubavo a mio padre(ben cosciente che quello non era altro che un regalo di mio fratello che lui non aveva, sicuramente, dato a ninguno). Poi, dopo abbondate cazzeggio internettiano, mi ritiravo a sogni felici.

[*] Fonti a noi sconosciute dicono che invece è una Punto scassata del 96. Dicono.

I sogni felici di cui sopra altri non erano che lunghe passeggiate in autostrada contromano che mi portavano in quel di Foggia indove vedevo, ogni tre per due, cartelli fluorescenti che mi dicevano, appunto, che ero a Foggia. Valli a capire cosa pensava il mio subconscio.
Mi risvegliavo in mattinata con assoluta calma facendo una ordinaria colazione che non comprendeva l'abbattimento di alcuno animale per saziarmi. Bevevo un latte che non sapeva di niente(forse mancanza di zucchero o voglia nel prepararlo del sottoscritto) e mi recavo, dopo aver letto abbondanti notizie di cazzeggio altrui su internet, a giocare una sontuosa scheda al punto Snai accompagnato dalla mia signorina, con il mio Buddha a portata di mano, ovviamente.

Ora, mettendo in conto che è Dicembre e che, se tutto va bene, si può arrivare alla ventina di gradi, questo tizio osceno che scrive ciò era in maniche corte. Il sole c'era, anche se un po' timido, ma con abile sprezzo del pericolo e con un raffreddore che ancora persiste inglobato nelle sue narici(chissà poi perchè), il giovane pulzello scrivente si appropinquava a recarsi alla consueta "bolletta"[*] settimanale con tanta gioia nel cuore e un portafortuna nel pugno destro. La maglia, a maniche corte, in questione altri non era che una t-shirt nera con due enormi disegni, molto ben fatti, della morte con la falce stampati sopra, fronte e retro. Da vero metal man che, con barba non fatta da più di sette giorni e capelloni peggio di John Lennon, ci azzeccava un casino.
Dopo aver subìto dolci rimbrotti dalla procace signorina, il ragazzo highlander si recava accompagnato alla sua destinazione.

[*] Il termine ancora non ha trovato il suo perchè. Forse si dice "bolletta" perchè alla fin fine è qualcosa che tu paghi per un servizio. Che è quello di sperare di prendere denaro. Ma se si iniziasse a pagare per sperare di arrivare a fine mese, c'è gente che non inizierebbe nemmeno il mese.

Arrivati in quel del Punto Snai, e osservando la mole di giocatori(prettamente maschili) che soggiornava in quel luogo, i due cercavano un foglio ed una matita per segnare le eventuali giocate. Buddha osservava tutto ciò ancora con faccia festante e tettine belle dure al contatto. Per non parlare del panzone, ovviamente.
Il deciso scrivente, in quattro e quattr'otto, scriveva le sue ipotesi di risultato, le portava dal tizio che assomiglia a Sylar[*] e che lavora in quel posto, e tronfio del suo portafortuna, si dichiarava già vincitore. Ma non aveva fatto i conti con la sua ragguardevole e becera dimenticanza.


[*] Personaggio di Heroes, nota serie televisiva chiusa per troppo cazzeggio.

Infatti aveva deciso di farsi accompagnare da un suo amico trovatosi, guarda caso, nel medesimo luogo. Indi si dirigeva alla sua macchina senza avergli mai rivelato che, in realtà, lui aveva deciso ciò. Quest'ultimo, trovatosi una coppietta felice nella sua vettura, finiva coll'acconsentire al passaggio. Mentre si fermava dalla sua amata per farsi consegnare un giuoco di carte, lo scrivente, il sottoscritto, accarezzava un gattone chiattone [*] trovatosi a passare in quella via. Il felino prima lo chiamava entusiasta e poi scappava correndo decisamente più veloce del gigante sovrappeso. Quest'ultimo, incazzato, affermava di non volerlo più rivedere ne accarezzare mai più. Fino alla prossima volta.

[*] Grasso.

Giunti a casa, l'amico scendeva con il sottoscritto e lo seguiva dentro la sua dimora: stava usando lo stesso metodo del nostro eroe. Con grande sprezzo del pericolo, ed evitando di essere linciato dal suddetto eroe, l'amico chiedeva di giocare a Pes contro il suo eterno rivale. Questi acconsentiva. Il risultato finale constatava di un match vinto a testa. Assurdo. L'amico non vinceva mai. Cosa stava accadendo?

Il pomeriggio passava lieto e l'amanuense pensava fra se e se di non ricordare indove avesse poggiato il suo meraviglioso gingillo Buddha. Infatti non l'aveva poggiato in alcun luogo: era nella macchina dell'amico. Immantinente si intristiva pensando alla scheda ormai persa, l'anno 2011 non gli ha portato fortunella, indi aspettava l'arrivo appunto del compare per chiedergli ciò. Questi arrivava, non portava lieta novella: Buddha era sparito.
La tristezza incombeva sugli occhi e sull'umore del nostro eroe che, sempre pieno di se, dichiarava che avrebbe vinto lo stesso ogni minima partita, ogni minimo gioco, e pure i tanto amati denari. Niente di più errato. Infatti la scheda contava un successo su un milione, le partite a Pes perse arrivavano a due, e pure quelle a Chez Geek non erano da meno: il mondo stava per crollare.

Intristito da ciò, il sempreverde eroe decideva allora di recarsi nella dimora della sua amata per provare a capire come funzionasse Munchkin Quest, dato che questi era un gioco di una durata media di tre ore con millemila piccoli pezzettini. Ottimo. Più di trenta minuti di lettura regole, o forse più, gli facevano capire che era meglio comprare delle carte napoletane: di sicuro avrebbe capito subito come iniziare a giocare. A meno che non si parlasse di tressette.
Il gioco iniziava alle ore 20 e 40 e finiva alle 22 e 30. Sconfiggendo mostri, aggiungendo stanze e aumentando di livello il tempo era passato con tanta gioia e semplicità, anche se forse le regole, alla fin fine, non si erano capite perfettamente tutte al cento per cento. Alle 24, dopo due attente partite a Chez Geek, il sottoscritto autore affermato salutava la sua reale signorina che il giorno dopo, ovvero oggi, aveva un esame e si dirigeva presso la sua dimora.

Nel tratto di asfalto e vie che distanzia le due case il meraviglioso ed eccellente twittatore mascherato si deliziava in giochi di abilità tirando un limone in aria e cercandolo di riafferrarlo. Il limone era spacciato. Infatti al quindicesimo tiro, dopo un volo che superava di netto la casa a due piani poco distante, il giallo agrume non si spiacciva ma iniziava a perdere liquido come un umano colpito gravemente da un colpo di pistola. Il mantenitore del limone, senza farsi prendere dalla drammaticità del momento, decideva di ingurgitare un po' di quel nettare rimanendone stupito per la bontà acida. Il giallognolo amico, poco dopo, terminava la sua corsa su questo pianeta, nel bidone posto più lontano dal camminante scrittore che festeggiava il tiro da tre con un sommesso "Yuuu-yu". Poi, constatando che l'asfalto era bagnato, il giocoso autore decideva di lasciarsi andare come se stesse pattinando o cercando di scivolare per qualche secondo. Con faccia da beota sorridente arrivava a casa. Quivi mangiava, beveva una birretta con poca gradazione alcoolica(questo passava il convento) e si recava a scrivere questo resoconto malsano che ai più poco interessa.

Buddha era scomparso. Buddha non è stato ancora ritrovato. Cerco Buddah. Se tu sai dove si trova, se tu l'hai trovato, se tu hai visto quel suo panzone simpatico ti prego di dirmi chi sei, dove abiti e se hai una buona taglia di reggiseno. Questa affermazione, l'ultima, è valida solo per donne. Esseri femminili, siamo intesi? Eh no, pulzella mia cara e luce dei miei occhi, queste affermazioni non provengono dal tuo ragazzo ma dall'autore. Devi sapere mio dolce usignolo che io e l'autore siamo due cose distinte, ci scindiamo salutariamente, ma accade giusto per pochi piccoli frangenti.
Detto ciò vi chiedo di aiutarmi a ritrovare Buddha perchè così:
1) vinco una benedetta scheda.
2) non perdo contro Luca, che è cosa che era accaduta 1 volta nel 2011! Oggi è successa due volte. Non è possibile.
3) invento scuse migliori di quella dell'autore e della scissione.
4) il gatto si fa accarezzare e il cane della mia lei, dannata cimice, la finisce di voler leccare bidoni dell'immondizia.

Detto ciò vi si saluta sperando che, almeno voi, teniate al vostro Buddah meglio di come ho fatto io. Manco ventiquatt'ore m'è durato...

3 commenti:

Debora ha detto...

Hai provato a vedere al punto snai dove hai giocato se l'hai lasciato lì?

luttazzi4ever ha detto...

Di sicuro in macchina ci è entrato, me lo ricordo sul cruscotto della macchina del mio amico! :D

Debora ha detto...

E allora bisogna che interroghi il tuo amico in stile Dick Tracy.... L'ha preso lui, tesi dimostrata dal fatto che ha vinto le partite....

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