mercoledì 21 dicembre 2011

Era uno squallido umano


(Il gruppo è ritornato quello ufficiale. I cinque dell’Ave Maria si sono ritrovati e non hanno avuto bisogno, per questa settimana, del lord tappabuchi detto anche “Superman salvaci tu”. Ovviamente il fatto che ci siano tutti e cinque non significhi che siano invincibili, anzi)

Riassunto puntata precedente: Il gruppetto va’ a parlare con Lord Pedring che, cincischiando, gli consegna loro una mappa indove trovare i coboldi che menano mazzate a destra e a manca. I cinque vogliono promesse di ricompense e notizie. Ottengono a malapena le prime. Comunque si parte, si sconfiggono due accampamenti di nemici(il primo con difficoltà, il secondo con fierezza e coraggio) e si rimane attorno ad un cerchio magico a battibeccare su chi terrà gli stivali magici trovati. Comunque stiamo parlando sempre di:

Ezuri: elfo con una spiccata dote di adirarsi e condurci alla morte.
Dailan: tiefling con una spiccata dote di salvare tutto il gruppo grazie al suo coraggio.
Grim: minotauro con una spiccata dote di amore per le proprie corna.
Tyrosh: squallido umano con una spiccata dote di immolarsi per la patria.
Gandolfo: eladrin con una spiccata dote di perdere i suoi superpoteri se interpretato dal personaggio base.

I cinque sono nel bosco, attorno a cerchio magico, intenti a capire chi dovrebbe avere quegli stivali che sembrano ispirare al combattimento chi li indossa. Tyrosh propone che siano perfetti su Grim, sia per la carica da guerriero che regala in combattimento, sia perché sembrano fashion associati alle lunghe corna del minotauro. Dailan si dimostra subito d’accordo. Ezuri fa un patto con il gruppo: chiunque trova qualcosa di utile per se stessi se la tiene, se serve agli altri la da senza problemi. Gli altri sono d’accordo e si può tornare a Winterhaven.
Per la strada, la truppa si accampa effettuando i soliti turni di riposo accanto a Gandolfo, che oramai è l’originale e ha perso quella connotazione da biondo tedescone che ha avuto per due appuntamenti. La mattina Ezuri, da bravo capo, caccia un cervo per la gioia dei suoi compari. Un arrosto di prima mattina porta il buon’umore nella vita di tutti i ragazzi che bivaccano entusiasti. Ezuri ottiene i complimenti da tutti e dopo cinque minuti di raccoglimento zaini, la compagnia è pronta per ri-iniziare il cammino.
“Non ci portiamo un po’ di carne di cervo nello zaino?” – chiede Gandolfo preoccupato di rimanere digiuno per i prossimi giorni.
Te la puoi ficcare in un posto dove dico io, ‘sta carne!” – obbietta il capo, nessuno lo contraddice e il gruppo riparte sereno.

Alle prime luci del mattino Winterhaven si spalanca davanti a loro. Appena entrati nella cittadina, si fanno subito ricevere da Lord Pedring che si dimostra entusiasta di rivederli vivi e vegeti.
“Buongiorno”
“Buongiorno a lei, Lord” – afferma Tyrosh autonominatosi portavoce del gruppo – “La volevamo informare che i coboldi sono stati sconfitti.”
“Veramente? Ma è una notizia entusiasmante. Tra poco mando due uomini a controllare la situazione, se tutto mi verrà confermato stasera offrirò io alla locanda e parleremo dell’altra questione.”
“Non vediamo l’ora” – così dicendo il chierico, e l’allegra brigata, si volta e decide di perdere tempo nel paesello.

I ragazzi, entusiasti non poco di essere riusciti nel loro intento, si fermano sia dal nano per ritirare una balestra per Dailan, sia all’emporio dall’elfa per farsi valutare le due pozioni che avevano trovato. Qui, la procace signorina comunica ad Ezuri che ha in mano due belle pozioni guaritrici, l’elfo paga, sbircia, ringrazia, sbava ed esce felice. Dailan intanto cerca anche di battagliare col nano della forgia al fine di vendergli una spada corta ad un prezzo più accessibile.
“Posso darti 2 monete d’oro per quella ferraglia” – afferma il mezz’uomo.
“Perché non 7?”
“Guarda, perché parli il nanico aumento a 4”
“E guarda, proprio perché anche tu lo parli, che ne dici di 5? Vabbè, accetto 4.” – ribatte contento il tiefling che ha procurato sostentamento per la compagnia. Saluta il nano, esce dalla forgia e trova due guardie che lo stavano aspettando.
“Dobbiamo portarti da Lord Pedring. Ora” – affermano senza repliche. Dailan accetta lievemente preoccupato. Dentro la sala incontra i suoi quattro amici anche loro hanno subito la stessa sorte. Lord Pedring è infuriato.
“Ora mi dite cosa è accaduto veramente!” – urla.
“Abbiamo colpito gli avamposti dei coboldi, come le abbiamo riferito stamattina.” – afferma Ezuri.
“Ho appena inviato una mia squadra di ricerca per trovare le due persone che avevo mandato stamattina. Non hanno trovato alcun cadavere per la strada e solo i miei due uomini ammazzati. Cosa avete da dire a vostra discolpa?”
“Noi abbiamo sconfitto i branchi. Magari i cadaveri sono stati recuperati da qualche altro coboldo e seppelliti” – continua l’elfo.
“Mi siete costati due uomini. Una missione vi avevo ordinato. Non credo di potermi fidare ancora.”
“Allora torniamo indietro e li sconfiggeremo ancora.” – assicura Dailan.
“Mi avete rotto! Non mi piace il vostro comportamento” – sbraita Ezuri nei confronti del nobile – “Noi siamo andati nel luogo che ci avete detto e abbiamo bonificato la zona. Lei continua a non dirci niente di ciò che sa e ci manda allo sbaraglio contro i coboldi.”
“Non vi ho chiesto io di partecipare a questa missione, siete voi che vi siete proposti.” – cerca di giustificarsi.
“Noi siamo uomini valorosi!” – afferma Grim non considerando che lui non è effettivamente un uomo.
“Abbiamo trovato questa attorno ad uno sciamano che abbiamo ucciso” – dice Ezuri mostrandogli la collana fatta di ossa – “questa è una prova”.
Lord Pedring la osserva, si mette le mani sulla testa. E la ridà all’elfo.
“Se volete continuare questa missione prego, ma sappiate che mi siete già costati due uomini, e che la vostra ricompensa è alquanto diminuita”.
“Continua a non piacermi come si comporta. La saluto.” – Ezuri esce adirato sbattendo la porta. Gli altri rimangono interdetti.
“Ritorneremo alla chiusura della nostra missione. E’ una promessa” – afferma Tyrosh.
“Lo spero per voi.” – chiude il nobile prima di dedicarsi ad altri affari.

“Capo.” – saluta Dailan ritrovando l’elfo fuori dal castello.
“Voglio andare ora alla cascata!” – afferma ancora adirato.
“Non sarebbe meglio dormire?” – chiede Gandolfo, con infinita saggezza.
“Mi accodo alla proposta, ora sì che è ritornato il feeling!” – approva Tyrosh visibilmente soddisfatto.
“Ma la volete finire di fare le signorine sempre in locanda a dormire? Siamo avventurieri no? E avventuriamoci. Pure di notte. Io vado, se voi non volete venire è affar vostro.” – sbraita l’elfo continuando a camminare.
“Io lo seguo. Vo’ dove dice il capo, io.” – si accoda Dailan.
“Purtroppo dobbiamo andare con loro, rischierebbero di far la stessa fine delle due guardie.” – asserisce Gandolfo e il gruppo è pronto per il lungo cammino.

Durante la notte, i cinque non fanno alcuna sosta data la ritrosia di Ezuri, e intraprendono tutto il cammino senza incontrare nemici o pericoli di ogni sorta tranne per un enigmatico messaggio che sentono provenire dall’altro all’improvviso.
Tyrosh, non fare tardi mi raccomando. Non è che poi torni all’una, le due, per favore” – dice una voce di donna che nutre interesse per la vita del prete. Un uomo senza Dio ma sicuramente dispone di una mamma. Lo squallido umano acconsente alle richieste materne e la voce scompare(ritornerà poi alle 2 n.d.r.).

Arrivati alla cascata Ezuri ha un lampo di genio, inizia a pensare ci sia un passaggio dietro l’acqua. Subito lo cerca mentre gli altri rimangono nella raduna, di fianco al ruscello. Qui Dailan scova, aldilà delle piante completamente attorno a loro, una quindicina di fiaccole che si avvicinano. Sono nemici, sono tanti, l’unica soluzione è cercare qualche rifugio. Ezuri intanto ci ha visto giusto, dietro la cascata c’è un passaggio e immantinente urla a grandissima voce.
“Per di qua” – così facendo porta alla morte il suo gruppo.
“Non possiamo rimanere fuori, dobbiamo entrare. Ce ne saranno sicuramente di meno dentro.” – afferma Dailan che si addentra nel passaggio segreto assieme al suo capo. Gli altri, titubanti, li seguono. Dentro sostano più di dieci nemici, tutti coboldi, accompagnati da un grosso goblin. Dailan dà uno scappellotto al suo capo per averli trascinati in quella situazione, l’unica soluzione ora è combattere. E sarà molto dura.

Cinque sono i buoni, quattordici sono i cattivi. Lo scontro è impari. Se aggiungiamo pure che i buoni sono anche degli idioti inesperti, il risultato è ovvio: il gruppo è spacciato. Tyrosh regala per tutto il tempo bonus ai suoi compari più una luce radiosa che combatte con loro, Dailan inizia ad eliminare quelli più piccoli, Ezuri, ancora frustrato e demoralizzato, non riesce a colpire manco se qualcuno gli si mette a cinque centimetri. La battaglia è lunga e perigliosa.
I momenti salienti sono molteplici: Ezuri prende un calcio volante in piena faccia da uno sciamano che non sa nemmeno come si attacca di corpo a corpo, Gandolfo per fare lo stesso cade a terra, Dailan sviene, Tyrosh lo fa rinvenire, Tyrosh sviene, Ezuri lo fa rinvenire, Ezuri sviene, Tyrosh lo fa rinvenire. Intanto i nemici iniziano a diminuire, il goblin è faccia a faccia con Dailan che sa di non poterlo mai sconfiggere(considerando che non riesce mai a fare un tiro decente per colpire n.d.r.) Tyrosh allora inizia ad insultarlo. Lui si dimentica del ladro e si lancia violentemente sul chierico, ma per ben due volte il saggio umano riesce a schivare i suoi attacchi. Intanto il ladro cerca di dare una mano colpendo e accecando gente, ci riesce e ottiene la gratitudine perpetua. Grim ammazza gente. Gandolfo lo aiuta, di tanto in tanto, Ezuri è sfiduciato. Tyrosh ad un certo punto si ferma.
“Se esco vivo da questa battaglia, prometto che divento credente!” – afferma venendo colpito, giusto in quell’istante, dal feroce goblin. Il chierico è svenuto. E dopo un po’ faranno la stessa fine Gandolfo, Ezuri e Grim. Quattro svenuti, solo Dailan è in piedi e ha ben due nemici da sconfiggere: un distrutto fromboliere goblin, visibilmente acciaccato, che inizia a tagliare le corna del minotauro svenuto, e un goblin ancora in forma che sta trascinando da qualche parte il corpo del chierico.
Dailan decide che è giunto il momento di salire in cattedra. Spreca l’ultimo suo potere decente rimastogli contro il fromboliere che subito crepa. Così, imprecando, si scaglia contro il goblin. La lotta è accesa, ci sono colpi da entrambe le parti. Ma la forza d’animo del ladro riesce a portare il nemico a terra. Nemmeno lui ci crede. Il goblin chiede la libertà per dei tesori, per delle notizie. Dailan è perplesso. D’altronde lui è una persona buona e non uccide mai senza un motivo.
“Hai delle pozioni?” – gli chiede.
“Certo, sono nella zona del tesoro, ma non mi uccidere.” – dice il goblin previdentemente legato dal ladro.
“Vado a controllare” – Dailan si ferma in una parte del dungeon dove trova due forzieri. Uno contiene 420 monete d’oro, l’altro ben tre pozioni. Immantinente le riporta ai suoi amici e accade la drammatica scoperta: Tyrosh è passato a miglior vita. Grim, Ezuri e Gandolfo piangono l’amico scomparso, Dailan ne approfitta per provare degli occhiali speciali che ha trovato accanto al forziere. Grazie a quelle speciali lenti ora riesce a capire dove sono gli oggetti magici e cosa effettivamente fanno. Durante tutto ciò il goblin prova a fuggire. Grim, disperato per la morte dell’amico, si lancia su di essi bloccandolo a terra, qui vede cadere una pergamena dalla sua tasca. Il goblin cerca di nasconderla, il minotauro adirato gli taglia un braccio lasciandolo svenuto. E meno male che è un bonaccione.

La pergamena è molto criptica e dice:
La mia spia a WinterHaven suggerisce di tenere d’occhio eventuali visitatori in arrivo nell’aerea. Ma probabilmente non ha importanza. Nel giro di pochi giorni il varco si aprirà di nuovo. Allora Wintehaven servirà da preda per tutti coloro che Lord Orcus invierà al mio servizio.
Kalaral”.

Grim, pur non essendo uno scienziato, capisce che il messaggio è importante. Dailan cerca qualcosa nelle tasche del goblin, ormai morente, e trova una chiave d’argento. Ezuri, intanto, riesce a trovare un passaggio segreto che potrebbe permettere al gruppo di ritornare indietro senza essere visti da eventuali coboldi di passaggio. Grim si carica in spalla Tyrosh, c’è sempre la possibilità di poterlo ridestare. I cinque lasciano la tana dei nemici e si recano verso Winterhaven carichi di adrenalina e di tristezza per la morte del loro amico.

(Giusto! Dovevo scrivere tutti post natalizi codesta settimana, vabbè fate finta che ogni personaggio aveva un cappello da Babbo Natale e il gioco è fatto)

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