martedì 6 dicembre 2011

Essere sodio [D&D]


(Piccola precisazione: il personaggio del Mago Gandolfo per questa particolare puntata non sarà interpretato sempre dallo stesso omino che lo interpreta, ma da un sostituto. Per la particolare occasione il nome Gandolfo verrà tramutato in NewGandolfo. Questa situazione verrà attuata tutte le volte che un membro ufficiale non potrà esserci e verrà sostituito dal tappabuchi della compagnia. Per i resto gli idioti sono gli stessi.)

Riassunto puntata precedente: i cinque omini di cui abbiamo discusso nelle prime due riunioni ora si conoscono e sono diventati una compagnia, scadente, ma pur sempre una compagnia, ed ora sono in viaggio verso la loro prima missione. I tipi in questione sono:

Ezuri: elfo con una spiccata dote di autoproclamarsi capo del gruppo.
Dailan: tiefling con una spiccata dote di tirare un qualsiasi dado e far uscire sempre 1.
Grim: minotauro con una spiccata dote di pucciosità.
Tyrosh: squallido umano con una spiccata dote di rimbambimento e difficoltà nel ciarlare.
NewGandolfo: eladrin con una spiccata dote di superpoteri quasi al livello di Goku e compagni.

I cinque si sono ridestati dopo un sonno ristoratore e ora siedono ai bordi della strada, in mezzo ad una fitta boscaglia, si cibano con delle razioni da viaggio, Grim si rende conto che quando gli hanno fregato tutto gli hanno rubato anche il cibo. Ezuri, da gran capo pieno di charme, fa il generoso e non gli fa mancare un tozzo di pan secco e, dopo essersi rifocillati, i cinque ripartono per il loro viaggio decisamente lungo. Quando il vociare si fa un po’ più incessante e ognuno propone la sua su quando fermarsi successivamente, Ezuri fa la voce grossa per farsi rispettare.
“Basta, sono il capo io!”
“E cosa facciamo?” – chiede Dailan sempre all’erta.
“E che ne so!” – afferma andandosene di par suo, davanti al gruppetto. Intanto Tyrosh dimostra di non gradire il cambiamento di fattezze del NewGandolfo e non perde tempo a farglielo notare.
“Con lui c’era del feeling…” – afferma piangiucchiando in disparte. Pian piano iniziano a camminare.

Durante il viaggio accadono cose strane. Strane tracce si scorgono per tutto il cammino, il capitano Ezuri, autonominatosi la puntata prima, avverte il gruppo di tenersi all’erta perché eventuali nemici avrebbero potuto sbucare fuori all’improvviso. Grim, sconvolto dalla ferale notizia, decide quindi di osservare pietre sul selciato, NewGandolfo, di par suo, effettua un gioco di prestigio e fa diventare una pietra osservata di colore rosso. Grim non si scompone e continua a guardarle. Dopo aver discusso per venti minuti buoni sull’utilità di questo gesto, il gruppo riprende il cammino e, ad un tratto, vengono attaccati da un gruppo di coboldi.
Quattro piccoli esserini armati con lance mezze distrutte e armature scarse, seguiti da due mostri leggermente più alti e più corazzati, seguiti anch’essi da altri due coboldi, ma di altezza decisamente superiore e con armi ben più importanti, Dailan prende subito l’iniziativa e decide di distruggere il primo dei piccolini, carica il quadrello e la balestra gli si inceppa. Iniziamo bene.
I suoi compagni se la cavano meglio: Ezuri, Grim danno palate a destra e a manca mentre NewGandolfo inizia a far esplodere piccoli coboldi con estrema facilità. In quel frangente viene soprannominato “Superman” dal ladro sfigato.
La battaglia continua e i nostri se la vedono decisamente brutta. I coboldi decisamente più cresciuti si fanno avanti e lanciano pietre a più non posso. Dailan viene colpito e il suo mantello prende fuoco, ma non si cura dei danni derivanti da essi, essendo un mezzo demone. Prontamente se lo toglie e decide di ributtarsi in battaglia. Non combina niente di significativo mentre gli altri menano i piccoli esseri. Ad un tratto, Superman NewGandolfo, dopo aver eliminato ben tre nemici, uno per categoria, decide che è giunto il momento di prendersela comoda e accarezzare il mulo. Turkodur ringrazia con un piccolo verso di entusiasmo.
Ezuri, che colpiva tutti da tempo immemore, inizia a lamentarsi del fatto che lui li fa sanguinare e il mago bastardo gli da l’ultimo colpo. Una diatriba che costringe il gruppo a far sì che l’ultimo tizio ancora in vita fosse ucciso proprio dal simpatico ranger. Combattimento vinto, felicità per il gruppo alla sua prima battaglia insieme. Danni riportati: il ladro è sanguinante, quelli grandi volevano colpire solo lui, Grim è stato beccato anch’esso dal fuoco e sta bruciacchiando qua e là, tutti gli altri stanno benone. Tyrosh, di par suo, decide di fare ciò che più sa fare e regala un po’ di energia a Dailan che prontamente ringrazia.
“Allora non sai solo bere, giocare e andare a donnine” – gli dice, provocando in lui in moto di stizza.
Il gruppo, intanto, fa man bassa sui cadaveri e raccoglie ben quaranta monete d’oro che tutti dividono con entusiasmo da bravi bambini. Poi raccolgono sul carro due lance, due giavellotti e una fionda. L’altra che hanno trovato viene regalata a Dailan ormai sprovvisto di balestra. Alla fine viene stilata una classifica di nemici deceduti. NewGandolfo ne ha abbattuti tre, due per Grim e uno per i rimanenti. Tutti felici riprendono il cammino che li porta alla vista di una piccola carovana decisamente distrutta. Dentro non vi si trovano cadaveri e si vedono alcuni vestiti sbrindellati. Per non rischiare di fare la stessa medesima fine, il gruppo decide di riprendere la strada che conduce alla loro missione principale.

I cinque, dopo sei ore di viaggio, si ritrovano davanti alla cittadina di WinterHaven. Notano subito la natura prettamente paramilitare del complesso. Forti e possenti mura delimitano la cittadina e guardie la circondano in ogni dove. Il gruppo decide sia giunto il momento di fermarsi in città piuttosto che dormire, di nuovo, all’addiaccio e rischiare di essere attaccati nuovamente.
“Ho già giaciuto su giacigli una notte, preferisco un comodo letto” – afferma Tyrosh entusiasmando tutti gli altri.
Comunque il sole sta per scomparire, la giornata è stata leggermente faticosa, cosa c’è di meglio di una buona birra e un deciso riposo?
Inseguire persone, potrebbe rispondere il duo formato da NewGandolfo e Ezuri, infatti appena giunti in città i due si fanno un giro per ricercare il lord del luogo e per fargli qualche domanda sulla carovana distrutta trovata quasi fuori alle strade del borgo. Tyrosh, Grim e il sempreverde Dailan invece si recano in locanda per poter rifocillarsi e sbevazzare con tranquillità.
Qui i tre debosciati prendono una camera ciascuno per la notte e notano che il locale è decisamente vuoto, solo uno scienziato di nome Volthrun occupa uno dei tavoli con i suoi studi e i suoi calcoli, parla da solo e ogni tanto aumenta di intensità nelle sue affermazioni, poi ritorna al lavoro. Dopo qualche attimo, giusto mentre il gruppetto si siede al bancone, entra nel locale Lord Pedring, colui che loro stavano cercando. Immantinente chiede una birra alla locandiera. Grim si dimostra subito intraprendente e attacca bottone.
“Buonasera Lord Pedring” – dice, provocando uno sguardo stupito del nobile.
“Un minotauro? Cosa ci fa un minotauro da queste parti?” – chiede, bevendo di tanto in tanto.
“Sono un membro della Gilda dei Guerrieri di Velèn, sono giunto in questa città con l’aiuto dei miei compagni per effettuare una missione un poco distante da qui.”
“Bravi. Mi sorprende che siate ancora vivi, da queste parti, fuori da queste mura, i membri della Gilda non sono affatto visti di buon occhio dalle bande di coboldi che ci massacrano. Ogni mese, minimo tre volte, attaccano la città. E non riusciamo a fermarli, ho anche chiesto aiuto al duca di Velèn ma non mi ha mai risposto.”
“Infatti anche noi abbiamo visto una carovana distrutta da queste parti” – si intromette Grim.
“Saranno stati loro, ho chiesto guardie ma non sono mai arrivate. Forse hanno un accampamento nel bosco.”
“Le guardie?” – chiede Grim non capendo una mazza.
“I coboldi!” – afferma Lord Pedring dall’altro della sua gentilezza.
“Strano, io che sono il capo della Gilda dei Guerrieri non ho mai sentito niente su WinterHaven, evidentemente il Duca non ha voluto diramare la notizia.” – rivela quel gran bugiardone di Dailan.
“Tu sei il capo?” – chiede ancora il nobile.
“Certo. Sono in viaggio con i miei attendenti perché sono novizi e questa missione già ha decimato di molto i miei uomini, quindi li accompagno sulla strada.” – continua, cercando di dare una parvenza di verità alle sue parole.
“Giusto. Ben capisco. Comunque...

(Aspettiamo Tyrosh. Scomparso al telefono)

(Aspettiamo Tyrosh. Scomparso al telefono. Son passati dieci minuti)

(Aspettiamo Tyrosh. Scomparso al telefono. Son passati venti minuti, ritorna dopo essere stato chiamato due volte da Dailan e NewGandolfo)

“Beh, ragazzi, prima che una forza misteriosa bloccasse tutti noi in un limbo oscuro fatto di aspettativa, stavo per dire che non è l’unico problema che abbiamo in città, se potete notare la popolazione è alquanto diminuita. Ma non voglio dirlo ora per non provocare ulteriori problemi.”
“Mi dica pure, sono pure sempre il capo della Gilda” – prosegue nella sua menzogna, Dailan.
“Domani. Anzi, prima riuscirete a distruggere il covo dei coboldi che ci tartassano da mesi, e prima vi parlerò dell’altro problema. Ora vado, ci vediamo domani mattina, passate dalle mie guardie e dite che avete un appuntamento con me.
“Perfetto” – afferma Grim grattandosi la pancia e sbevazzando liquori con tutti gli altri. Un goccetto a testa non fa male a nessuno, ma ciò impensierisce di non poco Tyrosh.
“Accetto, ma mi serve essere sodio” – afferma divenendo ubriaco prima ancora di bere.

Improvvisamente, nel locale, entrano anche i due compari che non hanno trovato niente di importante in città tranne una sospetta persona con cappuccio nero che li ha fissati per tutto il tempo, in quel mentre Volthrun si alza e inizia ad urlare di felicità.
“Volerò, io volerò” – raccatta tutti i suoi fogli, esce dal locale e si dirige nella torre situata in città felice ed entusiasta. Ezuri lo segue per qualche istante, poi prova anche a bussare all’entrata della torre ma nessuno risponde. Intristito torna in locanda.
Qui i tre compari sono ormai saliti sopra a chiacchierare allegramente in stanza. NewGandolfo si è seduto al tavolo bevendo birra, poco distante della persona che prima li aveva osservati, che era entrata nel locale proprio mentre Ezuri era fuoriuscito da esso.
Dailan, dopo i complotti in camera con i suoi due amici, decide che è giunta l’ora di scendere in strada per ricercare un po’ di contante, incontra NewGandolfo che gli urla un “buona caccia” e si reca in paese. Serata infruttuosa in tutti i sensi. Solo guardie si incontrano e sinceramente, Dailan, non intende derubarle per non rischiare in altri guai futuri. Mentre passeggia nota una strana nuvola nera, che sembra artefatta, in lontananza poggiata su una collina. Immantinente chiede ad una delle guardie se sapesse qualcosa su quella sua visione. Il soldato fa finta di nulla e inventa bugie per giustificarsi, Dailan allora procede altrove e torna in stanza.
Nel frattempo NewGandolfo attende che la persona misteriosa esca dal locale per seguirla, ormai è molto sospettoso e non vuole lasciare nulla al caso. Se quella persona li fissava o ha paura di loro, o sa qualcosa che loro non sanno. Appena si alza ed esce dalla locanda, NewGandolfo si la lancia all’inseguimento. Arriva fin fuori dalle mura cittadine, nota che ha svoltato a destra e cerca di braccarla, ma stranamente non si riesce più a vedere, come se fosse svanita. Una rapida ricognizione conferma i sospetti: è scomparsa. Altro mistero sulla vicenda. Deluso torna in locanda e si reca anche lui in una delle stanze per riposare. Ezuri, di par suo, segue anch’esso i suoi colleghi e si butta tra le braccia di Morfeo che, per fare i puntigliosi, in questo mondo fantastico non esiste.

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