martedì 28 febbraio 2012
Come on, BlueBirds!
Il calcio. Sempre il calcio. Sono maschio, sono italiano, mi piace il calcio. Sembra quasi un luogo comune, qualcosa che deve succedere perchè è scritto nell'animo dell'italiano medio. Senza contare che il calcio ha ancora una montagna di pregiudizi attorno a se. Il primo, quello più evidente e che molti cosidetti "tifosi" ancora non riescono a sopportare, è quello di tifare una squadra che è fuori dalla propria città. Io vorrei spiegare a questi "tifosi" che non stiamo parlando di una squadra fatta con giocatori della propria zona, della propria città, del proprio paese. In quel caso si parla di "nazionale" o di "rappresentativa locale", fatta con calciatori che abitano e vivono e magari nascono tutti in uno stesso luogo, Paese. Per fare un esempio: tu che mi dici che devo tifare Napoli perchè io sono Campano, non sai che in realtà il tuo ragionamento è sbagliato dal principio.
Se il Napoli fosse fatto solo ed esclusivamente di giocatori campani ti darei ragione, e in questo determinato caso sarebbe anche da non lodare dato che ruberebbe calciatori alle altre quattro province. Ma il Napoli è una società di calcio che vive in un regime di concorrenza con le altre e per essere più forte, o tentare di esserlo, compra calciatori da qualunque parte del mondo. Quindi la denominazione "Napoli" è solo un nome che fa capire dove la società si è fondata. Non è un crimine se tu, nato a due passi da Fuorigrotta, provi profonda attrazione per il Siena. Non è uno sbaglio se tu, nata a Benevento, ti esalti per le partite dell'Udinese o del Lecce. E' sintomo di apertura mentale, direi.
Premesso ciò ammetto che in materia di "Nazionale" però non riesco a non tifare per la rappresentativa del mio Paese. E mi commuovo se un giocatore di colore o uno che fa di cognome El Shaarawy, fa parte della propria squadra, alla faccia di un Borghezio qualsiasi.
Tutto ciò serve per parlarvi del Cardiff City. Una squadra gallese che milita nella Championship inglese, come la nostra serie B. Questa squadra, che per caso anni fa scelsi per un gioco di manager alla Playstation(la prima meravigliosa Play), mi è rimasta da quell'anno ancora impressa nella mente. Ogni settimana seguo i risultati e le notizie dei BlueBirds, questo è il loro soprannome. E domenica scorsa, emozionato, ho assistito su internet alla sfida tra il Cardiff, appunto, e il Liverpool per la Carling Cup. La coppa nazionale al quale in Inghilterra danno molto più risalto della nostra Coppa Italia(e ne hanno ben due di coppe nazionali).
Vedere la propria squadra, di serie B, sfidarne una che è decisamente di livello superiore, beh, ti apre alla possibilità di non vedere una partita particolarmente felice, almeno per te. Cosa che puntualmente non accade. Perchè il Cardiff passa in vantaggio, al ventesimo, con Joe Mason e l'entusiasmo inizia ad aumentare.
Finale primo tempo 1-0. E tanta paura.
Inizia la ripresa e si prende il gol del pareggio. Tristezza e dolore. Ai minuti finali del secondo tempo Kenny Miller, punta di diamante di questa stagione del Cardiff, sbaglia un gol abbastanza facile e la partita termina in parità. Supplementari.
Primo tempo supplementare senza troppo patemi, le squadre sono stanche, i giocatori camminano più di correre e pensano ai rigori. Ma accade la sopresa.
Nel secondo tempo supplementare, nei minuti iniziali, il Liverpool passa in vantaggio. Lo sgomento per i tifosi del Cardiff in tribuna(faccia stupita ma ugualmente felici) dura per fortuna solo fino al 118° minuto.
In quell'istante Ben Turner, difensore centrale dalle enormi capacità fisiche, insacca dopo la respinta del portiere ad un suo precedente colpo di testa. E' festa grande. Il Cardiff ritorna in parità, io lancio quasi il computer in area, normalmente esulto così solo per i gol della Juve e dell'Italia. Parità. E si va' ai rigori.
Si inizia esultando, si finisce piangendo. E noto che anch'io sto lacrimando. C'avevamo creduto. Ho detto "avevamo" perchè mi sono sentito anche io lì, al Wembley Stadium, a voler festeggiare una Coppa che mancava da generazioni. A voler esultare per un trofeo che si bramava da anni. Quel trofeo che è andato a Liverpool, dalla squadra favorita alla vigilia, dopo una partita divertente che di sicuro, mi ha fatto innamorare ancora di più di questa squadra. Che seppur lontana migliaia di chilometri dal sottoscritto, mi da emozioni come solo altre due, massimo tre, finora.
Perchè in tutto questo discorso dovrei anche parlarvi del Mainz in Germania, ma sono magnanimo.
Come on BlueBirds. E vediamo di andare in Premier quest'anno.
Ps: La maglia che vedete è quella del Cardiff di due-tre anni fa. Regalo di mio fratello.
Ps2: Ho iniziato a giocare a Football Manager 2012 ovviamente con il Cardiff. Prima stagione: qualificazione in Premier. Ora ho Roberto Baggio come osservatore. Sono la persona più felice del mondo.
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