lunedì 24 ottobre 2011

Il novizio



(Riassunto puntate precedenti: D e F sono andati ad un importante appuntamento, hanno affrontato un difficile enigma, D ha vissuto la solitudine dell'addio, e ha notato, incredibilmente, la sua assenza. Poi ha inventato, mentre dormiva, un mondo fantastico dove ha conosciuto lo stupore, una particolare posa, una gentile sposa, e una procace musa. Ora si è ridestato e ha qualcuno accanto a sè. Non sarà mica...)

D: Ma tu...tu sei...un tizio che non conosco assolutamente! Ma hai dei tratti somatici che mi ricordano un punto della mia esistenza che non tornerà più...come ti chiami?
F: Io sono F.
D: E sei alto, e sei magro e c'hai pure la faccia da scemo. Mi ricordi un tizio che conoscevo. Come mai sei da queste parti?
F: Stavo andando a scattare qualche foto in giro e ti ho notato che dormivi sul muretto, pensavo avessi bisogno di aiuto!
D: Quanto tempo è passato?
F: Due settimane della prima puntata! E in cinque giorni non hai scritto una cippa!
D: Eh, dormivo! Mica posso fare sempre tutto io. Devo poter contare su qualcuno ogni tanto.
F: Ci sono io, se vuoi.
D: Davvero? Ma non ti conosco, io non so chi sei, ma forse darai un senso, a tutti i sogni miei. Mi vorresti dire che sei anche tu un artista. O ti autodefinisci tale?
F: Certo!
D: E che sai fare?
F: Faccio foto. Elaboro progetti. Non faccio fotomontaggi, sia chiaro: li odio!
D: Allora hai qualche punto di contrasto con il mio ex-collega! Sei assunto.
F: Evvai!
D: Aspetta. Prima devo chiedere consiglio a degli esperti. Un attimo...

(Si materializzano in scena Mara Maionchi, Simona Ventura, Elio, Morgan, Enrico Ruggeri e Rudy Zerbi)

D: Il candidato faccia un passo avanti.
F: Avanti dove!
D: Decida lei, già iniziamo male!

(F si muove verso i sette, è un po' spaventato)

D: La parola ai miei colleghi.
MM: Io penso, guarda, che sto tipo può andare bene. Mi fa sangue, è grosso ma secco e quindi può reggere per ore ore e ore.
D: Cosa?
MM: Il suo lavoro. Quello sto intendendo no? Comunque per me è Sì!
D: Vai Elio.
E: Non mi ispira. Si vede subito che quel che fa non lo soddisfa, nel rock e in tutti gli ambiti abbiamo bisogno di gente che ci crede. Per me è no.
D: 1 a 1. Vai Morgan.
M: E' strano. E a me piacciono i tipi strani. I capelli, quei lunghi capelli ondulati e ricci, sono da ritrarre in un quadro di Van Gogh con dei riflessi di Rembrant. Sì, è adatto per questo ruolo. E' adattissimo. Complimenti, ragazzo. Se passi possiamo andare a festeggiare fumando in camerino!
D: 2 a 1, tocca a Rudy.
RZ: Guarda, io non so cosa c'entro in questo posto ma penso che tu non hai, quel nonsochè, che ti rende talentuoso. Sei bloccato, fermo su te stesso, sei lì giusto per starci. Condivido ciò che dice Elio: è no.
D: 2 a 2. Simona?
SV: Alloooooooooooooora. Iooooooooooooo pensoooooooooooooo cheeeeeeeeeeeeeeee daaaaaaaaaaaato che trooooooooooovo taaaaaaaaaaaaaaanti taleeeeeeeeeeenti cooooooooooooome il Faaaaaaaaaaaaacchinetti che mi adooooooooooooora. Iooooooooooooo diiiiiiiiiiiico che tuuuuuuuuuuu sei uuuuuuuuuuuun sì! Haaaaaaaaaaaai la faaaaaaaaaccia da sì!
D: Grazie per averci stordito. 3 a 2. Tocca a Enrico.
ER: Beh, ragazzo, se ti dicessi di "sì" sarebbe un bel Mistero. E inizierei a raccontare, al nostro pubblico, come cambia la vita con un "sì" al posto di un "no". Ma farei lo stesso se ci fosse il "no" al posto del "sì". Sono un tipo che parla poco, come potete notare, e penso che tutto ciò che tu puoi emanare in questo blog lo possa fare senza rovinare, che tanto è impossibile scendere più al di sotto di così, il luogo in cui andrai a collaborare. E quindi, dopo attente analisi che nella mia mente sto elucubrando, ti posso solo dire che riconosco la tua forza emotiva e spirituale e riconosco anche la tua consapevolezza di essere forte. E quindi ti dico, premettendo che...
D: Enrì, e dai!
ER: La mia risposta è sì!
D: Abbiamo un nuovo collega qui, allora! F, sei a casa adesso. Abbraccia a papà tuo! (e allarga le braccia per attenderlo, F, un po' impaurito, risponde al saluto.)

(I sei giudici scompaiono così come sono entrati, D e F si staccano e iniziano a conversare)

F: Allora ora sono dei vostri?
D: Quali "vostri"? Tu sei dei "miei". Anzi no, suona ambiguo. Tu sei "mio". Anzi no, suona orrendamente più ambiguo. Anzi no, tu sei "nostro". Anzi no, suona da coppia di fatto. Tu sei. Punto.
F: E quali sono i miei compiti?
D: Non so, portarmi un caffè ogni tanto, adularmi, chiamarmi quando mi sento solo, fare le nottate al mio fianco quando ho la febbre e prepararmi il brodino caldo, comprarmi i cornetti la mattina. Cose del genere.
F: E scrivere qualcosa ogni tanto?
D: Ma certo. Quando te ne tiene, senza fretta, sia chiaro.
F: Allora senti questa: facciamo un insieme di foto sugli stati umani. Ovvero la felicità, la tristezza, la gioia, la paura e così via. E poi sotto ognuna di esse ci mettiamo una frase inventata al momento, o una massima, che può portare la gente a ragionarci sopra no?
D: Eh?
F: Poi...senti quest'altra: facciamo una specie di opera teatrale, o un corto, su un gruppo di bambini zombie che nessuno sa che sono zombie. Questi bambini hanno il compito non di ammazzare gli umani ma di assoggettarli a loro. Perchè, cosa sconvolgente, gli zombie sono solo una razza aliena! E cercano manodopera per il loro paese natìo.
D: Scusa?
F: Senti quest'altra ancora: c'è una signora che guarda tutti dal proprio palazzo no, una signora come se ne vedono tante in giro. Questa sa tutto di tutti e ogni sera, scrive tutto ciò che nota e di cui viene a sapere, sul suo taccuino. Un giorno però, la povera signora, viene ritrovata uccisa in casa e il taccuino sparisce. Tutti sapevano della sua specie di diario perchè la vedevano sempre scrivere dal balcone. Comunque la polizia inizia ad indagare e scopre che sì, la signora scriveva tanto e di tutti. Ma scriveva proprio di TUTTI! Ovvero anche persone che non aveva mai incontrato e che vivevano dall'altra parte del globo. E, cosa più sconvolgente, la signora non risulta in nessun registro. Il detective incaricato dell'indagine è un giovane disulluso dalla vita che non ha mai scoperto la gioia di una risata, perchè da che si ricorda, non ha mai avuto occasione di ridere o non ha mai trovato niente per cui ridere, dato che la vita è brutta e lui l'ha capito da piccolo, a soli quattro anni. E comunque dopo tante peripezie si scoprirà che la donna non era altro che...
D: No no. Non mi dire niente. Voglio scoprirlo leggendolo! Comunque bravo...son tutte idee ottime. Cosa farei senza di te. Quello lì, come si chiamava...
F: F?
D: Sì. F. Che nome idiota.
F: ...
D: Senza offesa eh! Che nome idiota, per lui. Questo volevo dire. A te invece sta d'incanto. Comunque vorrei chiederti...mi andresti a prendere un caffettino che ho appena mangiato e mi servirebbe una bella chiusura pasto?
F: Ma certo. Poi continuiamo no?
D: Ma ovvio! Non mi permetterai mai di finirla. Io ti aspetto eh!
F: A tra poco.

(Il nuovo F esce di scena. D è sconvolto, si mette le mani alla testa, guarda verso il pubblico. E' terrorizzato.)

D: Questo mi vuol far lavorare!! Mi vuol far lavorare!
Continua...

1 commento:

Carmensì ha detto...

Comunque la storia di F non so se è sua veramente o tua, ma secondo me non sarebbe male... si avvicina molto al mio genere e il misto precedente nemmeno mi dispiace :P

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