(Riassunto puntate precedenti: Davidù è un sogno di D, che è un bel po' di tempo che sonnicchia felice. Il caro D è stato abbandonato da F e ora si sente solo. Riposando ha creato un personaggio fittizio che vive in un mondo fittizio pieno di gnocche di spettacolo o di politica che per denaro cercano di vendersi. Che roba fittizia!)
IL MERAVIGLIOSO MONDO DI DAVIDU'
Quarta e ultima parte
Davidù soleva saltellare felice quando era, appunto, felice. In questo caso lo era ancora di più perchè notò che questa era l'ultima parte della sua storia e finalmente avrebbe potuto tornare a casa e fare l'attività che ama di più al mondo: ronfare. E saltellando saltellando arrivò presso la dimora dell'ultima fata, la più importante, la più sconvolgente, da ciò che si diceva in giro. La fata, mezza desnuda, era a farsi ritrarre in giardino con la bocca a cuoricino mentre un suo adepto, di sicura forza e nerboruto, le sventolava un enorme vengaglio di piume d'oca. Davidù la fissò per un quarto d'ora buono ponendosi oscure domande("le guardo le poppe o il deretano?") ma poi acquisì coraggio e si presentò.
"Lei è fata Ruby, se non erro?" - chiese.
"Sì" - rispose lei sistemandosi il corpetto - "ma puoi chiamarmi come vuoi. Roba, Ruba, Tuba, Bona, Muta(questo è il nome che più apprezza Lui), Sputa, Tuta, Fata, e Tro..."
"No. Non si butti così giù!" - urlò interrompendola.
"Eh, lo so, ma ad alcuni va' di chiamarmi Trota, e non ho mai capito perchè. Comunque io lascio fare, basta che paghino il dazio che mi compete e il mio nome è un suggerimento non un'imposizione."
"Fata Ruby, ma lei che magie fà, se posso chiederle?"
"Lievitamento, esaltamento, parlamento. Ma sulla terza è più brava la Minetta, lei è così chic nel suo ambito."
"Ho conosciuto e constatato. Ma potrebbe aiutarmi senza pagamento?" - chiese un po' intimorito.
"Oggi sono buona e potrei quasi, ma devi promettermi una cosa, piccolo ometto." - disse rotando il polpastrello.
"Tutto ciò che lei mi chiede oh oscura Fata dalle ghiandole fuoriuscenti perfettamente circolari!"
"Non dovrai dire mai a Lui che son stata così gentile, Lui deve sempre pensare che io sia a pagamento sennò Lui inizierebbe ad adirarsi e a chiedere giovamento senza nulla in cambio." - disse in gran segreto.
"Non mi permetterei mai di rovinare il nostro rapporto spifferando la sua generosità" - alzò le mani Davidù - "dopottuto non ho mai conosciuto il Lui di cui parlate tanto. Ah ah ah, Lui-Cui. Che calambour!" - rise. Da solo.
"Non ridere, stolto! Lui ci può sentire se parli di Lui e non devi farlo più di un minuto. Lui ha delle buone orrecchie, peccato che il resto sia così flaccido. Oh, cosa ho detto. Dannata Minetta!" - si colpì in fronte con una mano.
"Quella Fata Minetta è molto cattiva, noto, e vorrei precisare che lei è dolce e delicata non di poco. Mi sembra molto più giovane delle altre Fatine,sbaglio?"
"No. Non erra, oh giovine avventuriero. Anzi, lei c'ha preso bene, ma quando ho conosciuto Lui ero già nel
giusto. Ripeto: ero già nel giusto. Così mi ha detto di riferire se, per caso, passare travestita la Buoncostume."
"Ha qualche problema con la legge, il signor Lui?" - chiese.
"E' un problema un maremoto?" - rispose.
"Credo di sì, allora. Comunque fatina, se può essere così gentile, potrebbe donarmi ciò per cui io sono giunto in codesto luogo?" - si inginocchiò.
"Ma sì, oggi sono in vena di giovinotti, però devi dividerti con il mio ventagliatore, sia chiaro." - disse richiamando il suo schiavetto.
"No, signorina, le sono ben lieto ma non intendo ciò. Io da lei vorrei un miracolo, non so se mi capisce, io avevo un compagno ma l'ho perso."
"Ah, sei dell'altra parte allora. Indi vuoi soltanto il mio ventagliatore, immagino. Abdul, c'è del lavoro extra per te!" - lo richiamò ancora. La sua faccia esprimeva terrore.
"Mi permetto ancora di contraddirla, fata Ruby, io volevo dire che avevo un amico che condivideva un progetto con me ma è andato via. Vorrei ritrovarlo ma non so come fare, se lei ha potere potrebbe farlo al posto mio, chiedevo."
"Ah. Indi niente..." - si incupì.
"Niente!"
"Ma proprio niente..."
"Niente, direi."
"Ma neanche un paio di ritratti zozzi in costume da bagno con solo il pezzo di sotto?" - continuò.
"No, assolutamente no."
"Ok, avventuriero. Mi hai convinto. Effettuerò un'indagine accurata che mi porterà a capire come trovare il tuo amico. Tu aspetta qui, Abdul, il lavoro è quello solito ma con più impegno stavolta, devo arrivare a livelli più forti della comprensione stessa terrena." - Abdul la prese in braccio senza accusare fatica, i due si rinchiusero in una stanza che, stranamente, dopo un attimo iniziò ad emettere un rumore continuo, intervallato da urla strane.
Davidù, intanto, mentre attendeva, iniziò ha pensare ai misteri della vita. Dopo due minuti si addormentò sul selciato. Un'ora dopo Fata Ruby ritornò con buone notizie.
"Fata! Ha esplorato gli altri mondi?" - chiese eccitato l'avventuriero.
"Certo. Cinque volte." - festeggiò la Fata dando un "cinque" di entusiasmo ad Abdul che appariva smagrito e distrutto.
"Ebbene?"
"Allora, caro mio. Il tuo amico è andato, fuggito. Ora però c'è una bella notizia per te: ne sta arrivando un altro. Non ti accorgerai nemmeno della differenza."
"In che senso?"
"Non posso rivelarti cosa accadrà ma sarai felice, te lo giuro!" - disse lei scomparendo man mano.
"Perchè si sta dissolvendo, Fata Ruby?" - chiese impaurito.
"Non sono io che sto andando via, sei tu, Davidù. Quando torni dall'altra parte salutami Lui, non si fa vedere da un po' da noi e ci stiamo preoccupando!"
"Ma come? Quale parte? Lui è da me?" - domandò spaventato.
"Certo, non te ne sei mai accorto. Lui è dappertutto, e non se ne andrà mai." - disse, provocando una sonora toccata di ferro sia a Davidù che ad Abdul.
"Fata Ruby, ho paura!"
"Ne avevo anche io. Poi passa, non ti preoccupare. Passa tutto se vuoi campare." - e così facendo si dissolse.
FINE
(D si sveglia di soprassalto. Ha in mente ancora le parole del suo sogno, dell'ultima fata. Impaurito cerca qualcosa da mettersi addosso, è visibilmente infreddolito. Ad un tratto un ragazzo gli porge un cappotto. Lui lo guarda sorpreso)
D: Ma tu...tu sei...
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