mercoledì 26 ottobre 2011

Il progetto


(Riassunto puntate precedenti: dopo l'abbandono di F, il caro D è rimasto solo e disperato. Ad aiutarlo è arrivato un altro F che ha, per differenziarlo dal primo, più capelli. Il nuovo F è molto entusiasta di lavorare con D e gli ha raccontato e spiegato un botto di progetti. D è visibilmente spaventato.)

(D è solo in scena, attende il ritorno del suo nuovo compare e, nel frattempo, cerca di dissimulare la paura parlando d'altro)

D: Eh...che poi è sempre così no? Usciamo per andare al lavoro è c'è il traffico, e quando si velocizza un po' la nostra fila chi ci abbiamo davanti? Il tizio che passeggia a nave da crociera! Ma dico: se  non hai niente da fare perchè cavolo giri in mezzo alla strada e fai fare tardi a me? Non ti piaceva stare a casa sul letto a fissare il muro? Era finito il programma della De Filippi? Che poi mica è solo il traffico il problema che ci affligge di più nel mondo occidentale. No. E' un'altra cosa, di sicuro e so che voi sapete ciò di cui io so che sto parlando. Lo so, lo so. Il letto. Il nostro problema maggiore è il letto. La domanda che ci facciamo tutti, da piccoli è sempre la stessa: "perchè devo rifarmi il letto se stanotte mi ci devo riaddormentare dentro"? E nostra madre che ci risponde: "Allora manco l'aspirapolvere si deve passare, tanto la polvere ritorna!" e noi che facevamo due più due e rispondevamo "Esatto" prendendoci poi sonore scudisciate col battipanni. Il letto. Perchè rifarlo? Che poi sta cosa ce la portiamo davanti, alla fin fine. Andiamo a vivere da soli e non lo rifacciamo, perchè sinceramente non ce ne tiene, ma poi, nel futuro, quando avremo dei piccoli cosi che cammineranno per casa, vorremmo sempre avere il letto fatto, perfetto, come se nessuno ci avesse mai dormito dentro. E poi ci domandiamo se con l'età ci rimbambiamo sempre più. Che poi non è solo questo che mi fa pensare ma...

(Ritorna F con un block notes, D si interrompe)

F: Amico!
D: Fratello!
F: Collega!
D: Consociato!
F: Compagno!
D: Alleato!
F: Socio!
D: Cofirmatario!
F: Partner!
D: Eh? Non passiamo già a quei livelli, prima ci dobbiamo conoscere. E che diamine! (Arrossisce)
F: Ma intendevo "partner" nel senso di socio nel lavoro. Mica altro.
D: Ah, sì...giusto...avevo considerato l'ipotesi. Ottimo, mica altro no? (Si intristisce)
F: Allora? Pensato alle mie proposte? Iniziamo a collaborare su qualche nuovo progetto?
D: Guarda, potrei dirti di sì ed essere bugiardo e dirti di no ed essere cattivo. Preferisco risponderti "forse".
F: Ma come mai? Cos'è che non ti è piaciuto? Vuoi lasciarmi? Non dire che pensi ancora a lui!
D: Noooo, come potrei! E' solo un essere abbietto, cattivo, insulso, ignobile, orrendo, e menefreghista...(e poi continuando a bassa voce)...ma mi aveva colpito al cuore...
F: Cosa hai detto?
D: Che mi ha spezzato il cuore! E merita di essere picchiato da Mike Tyson, anzi no, merita di essere schiacciato da Giuliano Ferrara. Anzi no, merita di vedersi tutto il Tg4 con Emilio Fede!
F: Argh, come sei crudele! Allora ti ha fatto proprio male male male!
D: Sì, ha fatto finta di volermi bene per poi scapparsene altrove. Lì, al nord, ha conosciuto nuovi volti, nuovi amici, nuovi modi per allontanarsi. Me lo ricorderò...
F: Maledetto!
D: Ma non devo stare male, da oggi ci sei tu! Che sei MOLTO MEGLIO!
F: Se lo dici tu ci credo. Devo giustappunto dirti un altro paio di progetti.
D: No. Cioè sì. Ma debbo andare in religioso silenzio emotivo prima di poterli sentire. Facciamo così: io vado un attimo a meditare, ci rincontriamo qui tra due ore e me li farai sentire. Io sto lì, su quel meditatoio laggiù, vedi?
F: A me sembra un divano.
D: Perchè tu credi che sia un divano dato che non sei uno scrittore affermato! Ah, amico mio, quanta strada dovrai fare...
F: E tu mi insegnerai la via.
D: Ecco, proprio di "via" stiamo parlando. Ora "via!" che io debbo meditare. Ma "via!" in amicizia, sia chiaro,
F: Ma certo che sì, oh mio favosolo indicatore della strada da seguire.
D: Io ora vado a meditare eh, ci sentiamo tra due ore. Non mi svegl...non mi interrompere per nessun motivo! Nemmeno se arrivano gli alieni.
F: Cosa faccio se arrivano, capo?
D: Uhm..."capo" mi piace una cifra. Allora, dì solo che sono impegnato e che aspettino un paio d'ore per la conquista del mondo, tanto ormai sono qui e se ci mettono un po' di più non è che ci perdono tanto. Mica scappa 'sto pianeta.
F: Come è brillante, lei, capo!
D: Ah, mi parli anche con il "lei" ora. Ottimo, ti ho proprio istruito bene. Io vado eh, ci vediamo tra poco.

(D si va' a sdraiare sul divano, dopo cinque minuti è già bello che addormentato. F si siede su una seggiola di legno e scrive sul suo block notes. Dopo due ore e mezza decide di svegliare il suo maestro)

D: Chi? Cosa? Quando? (salta dal divano impaurito)
F: Capo, son passate le due ore. E, se mi permette, le ho concesso anche una mezz'ora in più.
D: Ah, bravo ragazzo mio ma vedi, avevo raggiunto un ottimo livello di meditazione, così ottimo che ero lì che meditavo, nella mia mente, con due gemelle.
F: Non dica queste cose che la sua signora poi si offende.
D: Ah, no. Erano due sue gemelle! Indi non è tradimento, è amore! Amore superbo.
F: Non avevo considerato questa ipotesi.
D: Ovvio, perchè non sei ancora un Maestro.
F: Cosa posso fare per esserlo, oh capo supremo?
D: Devi passare attraverso vari stadi e oscuri livelli. Ma ora concentriamoci su ciò che hai elaborato. Dimmi, orsù(che fa tanto aulico), cosa hai partorito in questo periodo che io ho dedicato alla meditazione.
F: Allora, la prima storia riguarda una misterioso agente segreto che non lavora, in realtà, per nessun Paese del mondo ma per gli alieni. Lui è qui sulla Terra perchè loro sanno che il nostro pianeta scoppierà ma vogliono constatare se siamo degni di essere salvati e trasferiti nel loro mondo. E' una storia triste ma anche di amore, di speranza e di rettitudine.
D: Uhm...mi sa di già visto. Dimmi la seconda.
F: La seconda storia parla della monnezza. Ci sono un gruppo di ragazzi che vogliono scoprire dove viene buttata e poi riciclata la monezza di Napoli e Campania indi una notte decidono di rimanere in strada ad aspettare che arrivino gli addetti per il trasporto e poi inseguirli. Attendono dieci giorni e dopodichè capiscono che è meglio giocare con le figurine. Storia intimista, a tratti poetica, ma di gran respiro civile.
D: Niente male. Vai con la terza, ma che sia forte. Non ne voglio sentire altre.
F: Allora. E' una tizia, di massimo venti-ventidue anni, con un bel davanzale e molto carina che sfrutta il suo corpo per guadagnare quanto basta a pagarsi l'università. E' giovane e quindi impara, molto presto, che nel mondo d'oggi se sei bella vai avanti se sei brutta rimani a casa a studiare. Lei inizia facendo la lap-dancer e poi continua iniziando a fare l'escort. Tutta la storia non serve a niente se non a far vedere le poppe sue e delle sue compagne di lavoro, oltre che scene di zozzerie.
D: Mi sembra manchi qualcosa...
F: Ah sì, fa sesso con maschi ma in realtà è lesbica!
D: GENIO!! GENIO!!! Tu sì che mi dai soddisfazioni. Ho già pronta una serie di centododici episodi da far divenire realtà...ehm...da scrivere su codesto incipit! GENIO!

(Improvvisamente l'entusiasmo viene interrotto da un losco figuro entrato in scena)

F: C'è un losco figuro.
D: Me ne ero accorto!
LF(sta per Losco Figuro): Buenos Dias, my name is Frank Savinsky!
D: Chi sarà mai??

Continua...

(Non perdetevi, domani, l'ultima strabiliante puntata di tutta questa storia senza capo ne coda. E invitate tutti i vostri amici, parenti e familiari. Sì, quelli che vi stanno più antipatici, così finalmente vi vendicherete per il regalo della palla di neve con il duomo di Cassanuboli dentro che manco funziona!)

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