mercoledì 12 ottobre 2011

L'addio



(D e F sono davanti al Maggiordomo dinanzi alla residenza dove si tiene un'importante serata a cui loro debbono sicuramente partecipare. Il fedele servitore, per farli entrare, gli ha proposto tre enigmi. I primi due sono andati, ora manca il terzo.)


M: Allora, vi ripeto la domanda: "E' un oggetto osannato, ancor più se slacciato, ma in questo caso è pura follia, pensar di portartelo via, perchè poi dovrai guardare, uno spettacolo che nessun può mai immaginare."
F: Io lo so cos'è.
D: E sentiamo, quale sarebbe la tua idea, le anticipo subito, caro M, che non è quella definitiva.
F: Se te lo dico poi sai cos'è, e mi copi.
D: Ma io ho già una mia risposta.
F: E chi me lo dice che non la copi dopo averla sentita dal sottoscritto?
D: Ho tanta voglia di copiarti un pugno sul tuo naso, preparo lo stampino?
F: Il reggiseno!
D: Come ti è venuto in mente?
F: La detto una nei commenti. Il nostro pubblico.
D: Quella che non è obbligata a leggere perchè fidanzata con uno dei due?
F: Sì.
D: Ci ha quasi indovinato!
F: Quasi? Eppure mi ci ero messo d'impegno. Ero andato su internet, avevo cliccato su "commenti", avevo letto. Tutta fatica sprecata...
D: Comunque, signor Giordomo, la risposta è "Il reggiseno della Santanchè".
F: Oddio!
M: Ha indovinato, mister D. Come ha fatto?
F: Già, come hai fatto?
D: Ho intuito che c'era un trabocchetto. Infatti lo "spettacolo che nessun può mai immaginare" poteva essere visto come qualcosa di enormemente meraviglioso ma che in realtà, se visto in abbinamento con "follia", era tutt'altro. Indi ho pensato a chi potrebbe essere orrendo vedere in intimo. Figuriamoci senza intimo.
F: Eh, ma sai, potrebbe sempre avere il fascino delle Milf...
(M e D guardano F con sgomento)
F: ...se avesse delle poppe enormi, una ristrutturazione generale e almeno una vaga somiglianza con la Pamelona.
D: Ah, per un attimo ho pensato ti stessi perdendo!
M: Se volete seguirmi lord signori...
(M li precede e gli indica la via, i due gli vanno ordinatamente dietro ipotizzando un trenino)

(Due ore dopo)

(D cammina dieci metri davanti di fretta, F cerca di raggiungere il suo passo. Non ci riesce e sbuffa)

F: Eddai, non puoi fare sempre così. Nelle coppie si litiga, ma poi si parla, ci si confronta, ci si butta un paio di piatti appresso e si fa pace.
D: Nelle chè? (si gira con lo sguardo infuriato)
F: Niente, scherzavo. Vuoi che mi prenda a schiaffi da solo? Lo faccio! (Si da uno schiaffo). Ahi, mi sono preso di controtempo!
D: Non è possibile che io ti porto ad una serata importante, perchè io ti ci ho portato. E tu, omino osceno, mi metti in imbarazzo davanti a tutti.
F: Io, sempre io. La colpa qui in mezzo è sempre stata mia. Io non scrivo sul blog, io non leggo i tuoi post, io non vivo più a chieti ma ormai son milanes, io ti facevo camminare per Lucca parlando da solo, io ti rubavo le coperte, io ho fatto incazzare il tizio che ti ospitava l'ultima volta, io ho messo le armi di distruzione di massa in Iraq, io ho finanziato Al Qaida, io ho finanziato l'Arena di Giletti. Vero? Sempre io. Tutto io. Tu non fai mai niente di male. Sei un angioletto. Se lo Scamarcio dei poveri. Bello, tenebroso e sempre nel giusto.
D: Semmai lo Scamarcio bello.
F: Giusto, infatti hai una fila di squinzie proprio sotto casa.
D: Potrebbe pure essere.
F: Che ti chiedono indicazioni per la casa di quello vero.
D: Potrebbe pure essere, ma non mi vanto in giro, io.
F: Ma cos'è che ho fatto di male. Dimmelo.
D: Te le elenco? Son almeno dieci cose.
F: Ah, sempre il solito esagerato.
D: Vediamo: hai parlato col commendatore chiedendo dove fosse la sua signora, che l'ha lasciato per un cubano ventenne la scorsa settimana.
F: Non ero aggiornato col gossip.
D: Hai preso il microfono e cantato l'inno nazionale U.S.A. provocando le ire dell'Ambasciatore americano per offese alla patria per stonature e testo.
F: E' lui che non è americano purosangue, ho vinto dodici care di karaoke a casa mia. Contro il pesce rosse e il ficus.
D: Hai invitato a ballare la figlia del colonnello, non rendendoti conto che aveva entrambe le gambe ingessate!
F: Chi viene ad un ballo con le gambe ingessate? E' una cosa abominevole!
D: Hai perso l'orologio nel ponch e l'hai recuperato con una canna da pesca improvvisata usando una corda di violino come lenza, e la bacchetta come canna.
F: Me l'ha insegnato Mucciaccia su Art Attack.
F: Hai chieso al generale ottantenne se avesse combattuto nella prima o nella seconda guerra d'indipendenza americana.
F: Era un modo per onorare i loro caduti.
D: Hai mangiato un contenitore pieno di tartine al caviale.
F: Sinceramente non l'avevo mai assaggiato, non era niente di che, ma quando mai mi ricapita l'occasione di rimangiarle? Con quello che costa!
D: Hai chiesto al maggiordomo dove si nascondesse Batman, e chi era degli invitati.
F: C'ho pensato dopo che non poteva, ovviamente, dirmelo. Però volevo vedere dove si girava con lo sguardo, verso chi.
D: Ti sei addormentato giocando a scacchi con il premio Pulitzer 2011.
F: Oh, era troppo lento. Di solito le mie partite finiscono in cinque minuti. Perdo in un attimo.
D: Hai salutato centododici volte tua madre davanti alle telecamere di sicurezza, tanto che il servizio d'ordine ti ha chiesto espressamente di non farlo più.
F: Non ci posso fare niente, ogni volta che vedo che mi inquadrano saluto mammina.
D: Hai, palpato la premier tedesca in bagno venendo buttato a terra dai suoi bodyguard!
F: Mi fa sangue!
D: E inoltre hai effettuato un discorso magnifico, dal palco, prima del brindisi finale.
F: Ora arriva la stangata.
D: E dopo hai pensato bene di festeggiare i lunghi applausi che avevi ricevuto, saltando sul pubblico tipo rock star ad un concerto e hai colpito, con tanta gioia, il generale ottantenne, l'unico che non è riuscito a scansarsi, che, per colpa tua, per la prima volta in vita sua ha avuto bisogno di un'ingessatura. Completa!
F: Sto generale è stato troppo tempo bene ed in salute, un po' mi puzza sta cosa. Secondo me mentre gli altri combattevano lui cincischiava sdraiato al sole. E comunque sono undici le cose, visto che non erano dieci?
D: Grrrrr.
F: Come sei permaloso. Ma sai che ti dico? M'hai stufato. Io cerco di darti un po' di sale in più in questa via piatta e tu come mi ripaghi? Sempre urla, sempre insulti, sempre idiozie. Guarda che io son stufo eh!
D: Eh?
F: Che noio che barbo che barbo che noio! Io me ne vado. Veditela tu con 'ste feste, 'sti vecchi in uniforme, 'ste Merkel ingrifose, io me ne vado. Di sicuro non troverai mai una spalla migliore di me. E' finita. Fatti il tuo blogghino dove posti solo tu.
D: Esiste già, allora.
F: Oh, le frecciatine di luttazzi4ever. Che meravigliose che sono. Non fai ridere nessuno.
D: Ma come? Senti questa:
F: Ma non hai parlato.
D: Ho detto la frase più intelligente di Brunetta negli ultimi dieci anni.
F: Ahahahah. Che sagomaccia. Ehm...io me ne vado.
D: No, dai, non ti insulto più. Dalle 15 alle 18. Di venerdì notte. Non andare, senza di te sono perso. Dai...non andare...non andare!

(F scompare di scena. D è rattristato e si ferma sotto un lampione, è quello di poco prima. Da lontano vede una figura avvicinarsi, è una donna di una certa età, si avvicina con gentilezza)

M: Guten Abend, können Sie mir sagen, wo finde ich das sehr macho Italienisch? Der Mann mit dem Spitzbart. Und mit diesen starken Schultern und die Stimme der Nachtigall? Ich verliebte mich in.
D: Ehm...Guten Abend, nein danke, Kuckucksuhr in Raum-Zeit-Wirbel. Berühren Sie mein Vater!
M: Scheiße! (e se ne va')
D: Ich spreche die läuft holographische Schweine! Gute Nacht! (saluta)

(D si appoggia di nuovo al palo, è un po' triste e un po' raggiante)

D: Oh, e pensare che in cinque anni di tedesco ero convinto di non sapere una mazza. E invece...so proprio forte! Mi sorprendo di me stesso.

(Si incammina verso il buio)

FINE TERZA PARTE

 (Se non avete voglia di tradurre ve lo traduco io il dialogo in esperanto avanzato)

(M: Buonasera, mi potrebbe dire dove posso trovare quel macho italiano? L'uomo con il pizzetto. E quelle spalle forti e la voce da usignolo? Mi sono innamorata.
D: Ehm...buonasera, no grazie, orologi a cucù in vortici spazio temporali. Non tocchi mio padre.
M: Cacca! (Ho usato un eufemismo)
D: Sto parlando dei maiali in esecuzione olografica! Buonanotte!)

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...