venerdì 2 settembre 2011
Teatro Canzone - Cronaca di un concerto unico
E' un caso strano che il primo concerto che vedo quest'anno è a Settembre. Sono strascichi dell'inizio anno che ho avuto e del lavoro che faccio che mi prende ovviamente le sere inoltrate. E il primo concerto, forse unico non so ma voglio ben sperare da qui a fine dicembre, di questo anno 2011 è stato quello di Daniele Silvestri e Pino Marino a CasertaVecchia di ieri sera.
Due parole su CasertaVecchia, per chi non la conoscesse. E' un borgo che si trova su Caserta(ma dai?) e che è meta di coppiette tutto l'anno per chi ha voglia di passeggiare in un posto che ricorda i paeselli di montagna e permette di avere una vista panoramica su buona parte del territorio casertano e dintorni. E nei giorni di bel tempo anche il mare in lontananza. Il borgo è un luogo fresco e romantico, oltre che pieno di storia che traspare da ogni mattonella o strada che si calpesta. E dopo la pubblicità alla fantastica CasertaVecchia fatto con il patrocinio dell'Assessorato al Turismo, vi posso finalmente parlare del concerto di ieri sera.
Sinceramente? Non sapevo minimamente chi era sto' Pino Marino. E' un tizio che fa canzoni, pensavo. E ci avevo azzeccato in qualche modo. E' un cantautore romano che ha scritto canzoni per un po' di gente e ha collaborato con Niccolò Fabi, Stefano di Battista, il Danielone e così via. Ero un po' deluso alla vista del cartellone, sia chiaro. Io sono ancora, cioè mi sento ancora, un giovanottone che ha voglia di saltare e cantare a squarciagola ai concerti e sinceramente stare seduto per tutta la durata dell'esibizione nella mia sediolina scomoda, non mi piaceva così tanto. Che poi questa era una data di Silvestri sì, ma non dello "Scotch Tour" che sta girando per tutta Italia, quella diciamo "normale" c'era Sabato prossimo a Napoli ma ho preferito scegliere il giorno meno problematico per assentarmi, insieme alla mia lei, da lavoro. E quindi siamo andati, un po' emozionati e un po' intristiti, almeno io, a visionare questo "Teatro Canzone" di cui si annunciava nel cartellone.
Che dire? Mi sbagliavo. A dirla tutta mi mancava alzarmi e dimenarmi, e infatti anche al Daniele non è piaciuto il pubblico seduto, ma è stato uno spettacolo bello, ma bello, ma così bello che non si riesce a definire quanto sia effettivamente bello. E' stato uno spettacolo brioso, curioso, poetico e politico. Quattro aggettivi che chi non era presente non può capire, e non può sorriderci sopra. E' stato uno spettacolo di quasi tre ore con due ore di "prove" e un'ora di concerto vero e proprio. In sintesi: in scena c'era un tavolo dove Pino, Daniele e tutta la band ogni tanto si sedevano ed ascoltavano i messaggi in segreteria di un certo Amilcare, forse l'organizzatore fittizio della loro serata. Insomma tutta la prima parte del concerto, le canzoni varie di Daniele e Pino, con abbondanza di quelle del Silvestri a discapito del compare di scena, erano una sorta di prova di scaletta decisa sulla base delle indicazioni sempre del fantomatico Amilcare. Che proima voleva uno spettacolo poetico, e ci sono stati molti punti poetici sia cantati che recitati, poi un po' brioso per il pubblico giovanie, poi politico perchè i precari sono sempre in agguato e poi curioso. Un concerto che è stato soprattutto divertente a dirla tutta. E l'ecletticità di tutti i componenti della band è qualcosa che, a me, ha sempre stupìto.
Io non sono mai, e poi mai, riuscito ad impararmi a suonare nemmeno un singolo strumento. E mi emoziono, e un po' invidio, chi lo sa fare, figuriamoci chi ne suona più di uno. Vedere il bassista al pianoforte o il percussionista allo stesso strumento, o vedere il pianista alla batteria fa capire come a certe persone la musica è completamente insita in se stessi. L'ecletticità della band, così come di Daniele che suonava la diamonica, è stata un altro degli elementi forti della serata. E' una cosa che, sinceramente, ho già visto sempre a teatro in un concerto degli Elio e le Storie Tese dell'anno scorso. In quell'occasione il simpatico complessivo si riuniva su delle sedie al centro palco e con strumenti di "fortuna", diciamo, faceva un medley delle loro canzoni. Gli strumenti erano appunto una diamonica, un triangolo, un flauto, dei bonghi minuscoli, un rullante e un ukulele. Ero emozionato lì e sono rimasto emozionato ieri sera quando ho apprezzato di nuovo una trovata del genere. Molto ma molto azzeccata.
La serata, come si è capito, mi è piaciuta alquanto. Daniele ha sfornato i suoi cavalli di battaglia quali "Occhi da orientale", "La Paranza", "Manifesto", "Le cose che abbiamo in comune", "Salirò"(sempre in versione stringata), "Testardo"(in quel frangente sembrava di essere alla sagra della porchetta di Ariccia e come ha detto Daniele stesso "ci siamo sfogati") e la leggendaria "Cohiba" sempre come conclusione. Poi ha cantato molti pezzi del suo ultimo cd quali "Le navi"(che mi fa sempre un po' inumidire gli occhi), "L'appello", "Sornione", "Ma che discorsi", "Precario il mondo", "Questo Paese". Anche un paio di pezzi che non sapevo quali "Strade di Francia" e uno che non so il titolo. Mi sono mancati "L'uomo col megafono", "L'autrostrada", "Hold me" e mille altre ma non posso che ritenermi soddisfatto dalla serata e dalle scelte in scaletta. Invece di Pino Marino sono state eseguite le canzoni "Lo strozzino", "L'alluvione del 43'", "Non ho lavoro" e un'altra, forse la prima o la seconda, che ho apprezzato tantissimo e che cercherò sicuramente. Il merito di questa serata è che mi ha permesso di conoscere un autore di cui non sapevo assolutamente l'esistenza, e di questo sono grato sia alla rassegna, sia a chi ha pensato a quest'esperimento che, forse mi ripeto, non è stato proposto in nessuna data quest'anno. E forse rimarrà solo uno spettacolo unico per molto tempo. Sinceramente spero di no. E desidererei tanto rivederlo in futuro. Come spero di farmi un concerto di Daniele alzato e saltellando. Dove non farò certamente felici quelli dietro al sottoscritto che si subiranno un tizio di due metri capellone che si sbatte a destra e a sinistra. Ma è musica, è passione, e niente e nessuno può fermare una canzone.
Conclusioni brevi.
-) Il Presidente della Provincia si è beccato fischi. Come era prevedibile. Un evento del genere, molto forte, come tutti gli altri del cartellone non si possono limitare a soli 500 posti. Ovviamente considerando anche le prime due file che erano degli amici di... e sono state rimaste vuote ieri sera.
-) Daniele lo trovo più in forma del concerto di due anni fa che vidi a Napoli. Lì sembrava che se tirasse un filo di vento se lo sarebbe portato. Ora ha messo un po' di carne.
-) Vorrei Jose a casa mia anche solo per svegliarmi con un sorriso. E pensa questo secondo me anche la mia lei.
-) Ho fatto una foto con Pino e una con Daniele. Carmen ovviamente ha puntato su Jose, ma forse è uscita male, porcaccia.
-) Quasi tre ore di concerto. Ma come direbbe il saggio: "Daniè, una monetina per questa serata che non può finire". Ma è purtroppo terminata.
-) La voglia di andare a Napoli e poi a Firenze e poi ovunque vada il Silvestri è enormemente alta, ma proibitiva.
-) Mi devo ascoltare i cd di Pino Marino, assolutamente. Quello che ho già ascoltato su youtube mi piace tanto.
-) Voglio saltellare ad un concerto, ma questa è una ripetizione.
-) Adoro sempre vedere i ggggiovani che saltano e si battono per un proprio ideale. Anche se è solo per urlare un "li mortacci tua" o con tutto il cuore intonare un "Venceremos".
-) Daniele è uscito fuori, a fine serata, dopo una mezz'oretta per fare foto e autografi. I bodyguard(dell'organizzazione) avevano intimato di lasciarlo andare ma lui le ha volute fare. Non eravamo centinaia di persone ad aspettare, d'accordo, ma quando un cantante è sempre ben disponibile per i suoi fan fa sempre piacere non solo ammirarlo come artista ma anche come persona.
-) Per voi un regalo: "L'alluvione del 43'" di Pino Marino.
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4 commenti:
Mi ha fatto molto piacere leggere questa recensione accurata e dettagliata a proposito del concertacolo tenuto ierisera da Daniele Silvestri e Pino Marino. La cosa che più ho apprezzato è stato l'aver riconosciuto la bravura e il talento di quest'ultimo. Pino è una delle migliori penne della canzone d'autore italiana. E' clamoroso che in pochissimi lo conoscano. I tre dischi sinora pubblicati sono tre gioelli e il prossimo, in uscita tra qualche mese, sarà il migliore della sua carriera. Da romano, spero che questa esibizione possa ripetersi anche qui. L'importante è ieri ha avuto l'occasione di svolgersi e che i presenti, a quanto pare, abbiano gradito.
A presto e buona musica.
Alessandro
Io ho avuto una esperienza simile alla tua quando il concerto di Niccolo' fabi fu aperto da Pino Marino. Non sapevo chi fosse e del resto nemmeno tutto il resto della platea che continuava a chiamare Fabi, non capendo che gli si stava regalando musica di qualita' gratis.
Da allora non ho smesso di ascoltare Pino Marino.
Stavo per uscire di fretta da casa, ma qualcosa conquista la mia attenzione....questo articolo...nn riesco a staccarmi se nn dopo aver terminato d leggerlo nonostante m stessero aspettando...trovo interessantissima e ben scritta questa recensione....ho comperato nn appena uscito il nuovo album d Silvestri, che asColto almeno una volta al giorno x intero, cme fosse una pillola...sn sicura che sarà stato un grande spettacolo...a proposito d Pino Marino, nn è ho mai sentito parlare, ma adesso voglio assolutamente fare una approfondita ricerca...purtroppo i grandi della musica così cme dell'arte in genere sn lasciati in ombra, perch col faro puntato c stann pseudo cantanti che gente ignorante premia...anch'io spero d andare presto ad un concerto d Silvestri saltellando...e nn importa se c sarà qualcuno d due metri davant a me xk nessun ostacolo impedisce alla musica d giungere alla mia anima...in conclusione spero cme te che i giovan cme me tornino a credere e a lottare peR i propri ideali...nn possiam restare come direbbe Daniele "acqua stagnante"....
Ganzo il testo.Ho continuato la sequenza video trovando il cartone animato migliore della canzone.
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