sabato 10 settembre 2011

Sonetto alla gioia

Il giorno in cui aprirò questo blog e troverò un post non scritto da me, vuol dire che sono accadute alcune cose sconvolgenti. Tipo che qualcuno mi ha rubato la password. O magari che un'altra persona, perfettamente registrata, ha deciso di regalarci perle di saggezza. Ma dato che a noi ste perle fanno un po' schifo e preferiamo la paccottiglia o i libri di Paolo Giordano, lui non perde tempo e non ci concede i suoi scritti. O è bloccato a letto in preda di forti dolori ma, si sa, i sogni son desideri e non è detto che si realizzino neanche se ci speriamo ardentemente. Comunque vado avanti, con un blog in solitaria, con un tizio che ha scritto 12 post in 12 mesi e che non si trova mai. Spero che ovunque sia ora gli arrivi un coppino di quelli forti dietro la testa e a lui, e solo a lui, dedico questa poesia.

Ti odio.
E' un sentimento forte, sinne fiero,
non ci sono molte persone a cui
ho dedicato il mio odio più sincero.


Ti odio.
E' qualcosa che viene da dentro,
da quando quasi quattro anni fa
mi ingabbiasti in un muro di cemento.


Ti odio.
E' una cosa credo molto comune
perchè tu scompari così
senza dare mai spiegazione.


Ti odio.
Perchè sei un autore affermato
o forse lo sei solo stato
nella tua mente da malato.


Ti odio.
Forse è solo ciò che credo
ma forse è un pensiero
per mascherare come un vetro
un'ammirazione smisurata.


No. Ti odio.
E' proprio odio ciò che sento
un giorno ti troverò, stanne certo.
E una testata ti darò in pieno petto.
E lì ti ricorderai di postare, eh sì,
lo farai ogni stramaledetto dì.
Un giorno ti rivedrò, amico mio,
e all'ospedale ti ci porto io.

Domani scrivo cose sensate. O almeno spero. Non disperate. Sono sincero.

Ps: In foto notate l'attore Pierfrancesco Favino, colui che viene sempre scambiato per il noto autore che condivide con me questo spazio. Eh sì, sono proprio due belle gocce d'acqua.


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