lunedì 19 settembre 2011

Altrove

(Buio. Una luce fioca si proietta su un tizio, alto con molti capelli ed occhiali, che si ferma a centro scena. E' nervoso. E lo dà a vedere.)

D: Giuro che è l'ultima volta. L'ultima volta.

(Si sbraccia, si inalbera. Prende un vaso che è giunto da chissadove e lo sbatte a terra. Non si rompe. Ci riprova, non si rompe. Si inalbera ancor di più. Inizia a farfugliare cose incomprensibili. Arriva un'altro uomo in scena.)

D: Ah, finalmente. Stavo quasi per partorire.
F: Ma non mi avevi detto che eri incinto!
D: Seppur lo fosti stato sempre non ti fai sentire da nove mesi!
F: E comunque non sarebbe stato figlio mio, ne sono sicuro.
D: Ovvio, non ti si vede mai!
F: Ma ancora co' sta storia. E basta! L'abbiamo capito. E scrivi sempre tu, e sei bravo solo tu, e sei bello solo tu, e io sono un buzurro, barbone, bastardo, bombolone, burbero idiota. Ok? Soddisfatto? Tanto mai niente cambierà, tu starai qui a rincorrermi e io sarò altrove.
D: Ma almeno dammi il tuo numero.
F: Ce l'avevi.
D: L'ho perso.
F: Mandami un'email.
D: L'ho fatto.
F: Obbligami a risponderti all'email. O obbligami a controllarle.
D: Io vorrei obbligarti a dare testate al muro violentemente ogni dì appena ti desti. Così magari si aggiusta qualcosa in quella testolina.
F: Non si può aggiustare nulla se tutto funziona.
D: L'importante è auto-illudersi. Anche Cecchi Paone l'ha fatto per tanti anni, poi non ha più resistito.
F: Ecco. Noi luminari siamo così.
D: Non parlavo di scienza ma di chimica.
F: Sempre lì siamo.
D: Chimica tra due corpi.
F: Eh, chimica, sempre lì siamo!
D: Attrazione, intendo!
F: Eh, la legge d'attrazione. I magneti e robe simili, quelle cose là.
D: Parlo di uomini che amano uomini, idiota!
F: Ah. Hai cambiato sponda?
D: ...
F: Dai, puoi dirmelo. E se pensi che io sia un bel ragazzo puoi pure ammetterlo, non posso accettare le tue avances ma mi fanno piacere.
D: Facciamo che ti do un vantaggio di dieci secondi?
F: Per cosa?
D: Per scappare.
F: E che me lo dai affare. Tu sei sempre rotondetto, io sono esile come un giunco. Se poi sapessi cosa sia sto' giuco. Forse è uno di quegli animali che non esistono tipo il Calderolo.
D: Però sono allenato. Non ti acchiapperò sullo sprint ma a resistenza sto messo bene.
F: Ecco. Ho un impegno urgente.

(F corre via. Dopo dieci secondi D lo insegue. Escono di scena.)

(Rientrano dopo cinque minuti, D ha un sorriso stampato in fronte, F è un po' acciaccato)

F: Sei stato sleale.
D: Si chiama furbizia.
F: No. Sei stato sleale e cattivo.
D: Ho solo, per gentilezza, urlato di fare attenzione alla pozzanghera. E tu, da emerito idiota, per insultarmi e girarti indietro a deridermi per la mia bontà, sei andato a infrangerti contro un tizio.
F: Lo ben so.
D: E sto tizio era alto quanto te ma mooooooooooooooooooooolto più fisicato.
F: Lo ben so.
D: E sto tizio non ha accettato le tue esili scuse.
F: Lo ben saputo e tanto dolore ho sentito e ancora sento.
D: E' la legge divina.
F: Tu credi nella legge divina solo quando ti va bene, che sei pure un uomo senza Dio.
D: Credere ad un tizio che ci controlla dall'alto e ci da gli zuccherini quando facciamo i bravi e lo zolfo quando facciamo i cattivi è una cosa che non rientra nella mia persona. Che poi lo sai che se ti penti in punto di morte poi ti da lo zuccherino? Pensa ad Hitler che alla fine ha detto: "scusate tutti, ho fatto il bricconcello, me ne pento", ora è lì che gioca a pallone con Goku e il Re Leone.
F: Non mi ricordavo che Goku fosse ancora morto!
D: E' colpa di Italia Uno, ritrasmettono di nuovo Dragon Ball e quello sfigato crepa sempre.
F: Ma devi mettere in conto che esistono le cose che nessuno può spiegare.
D: Nessuno? E' perchè non stai con una biotecnologa. Lei può spiegare quasi tutto.
F: Anche i cerchi nel grano?
D: E' un tizio che si diverte con un compasso gigante!
F: Stonehege?
D: Lego per cavernicoli.
F: Il triangolo delle Bermuda?
D: E' antico. Non fa più notizia. E' vecchio come Costantino.
F: Gli alieni esistono?
D: E secondo te Borghezio è un terrestre?
F: Come mai Spiderman e Superman non si incontrano mai?
D: Vanno troppo veloci e vivono in città diverse.
F: Chi siamo?
D: Uomini.
F: Dove andiamo?
D: Dipende cosa hai da fare.
F: Da dove veniamo?
D: Dipende da dove abiti.
F: Perchè hai sempre la risposta pronta?
D: Perchè ti odio.
F: Ecco. Tutto si risolve così per te! "Ti odio". E stai apposto! I problemi si risolvono col dialogo, con bei discorsi lunghi in cui ci si confronta e si trovano i punti cardine che ci fanno litigare.
D: E come faccio a parlarti se non ho il tuo numero?
F: Mi vuoi parlare? Se lo volessi veramente verresti a Milano.
D: Hai ragione, sono un insensibile. Ti piacciono i pianoforti a coda?
F: Sì.
D: Ecco. Mi è venuta una sorta di revival Warner Bros. Te ne voglio spiaccicare uno in testa. Mi dici, precisamente, domani alle 16 in che luogo ti trovi?
F: La butti sempre in scherzo, questo sei tu, un disadattato che ride per non piangere. E fa battute quando in realtà vorrebbe nascondersi e dire al mondo che ha paura.
D: ...
F: ...
D: ...
F: Eh no, dai. Scherzavo. Non è vero. Tu sei una sagomaccia, non ti incupire. L'unica volta che ti ho visto triste era a Juve-Napoli 2 a 3.
D: ...
F: Ecco. Ti ho fatto ri-incupire. Bisogna dirti qualcosa che ti faccia stare meglio...ah si. Tu sei un idiota che si veste come Dylan Dog, indi ti sei molto affine a lui indi la parola magica che ti farà riprendere è "autunno".
D: Oh, che soave e celestiale visione passa nella mia mente da scrittore.
F: Lo sapevo!
D: Oh, l'autunno. Oh, le giornate ventose con un libro trascorse in sdraio mentre fuori la gente corre. Oh, le partite di calcetto alle 17 con dieci gradi. Oh, la pioggia.
F: No!
D: La pioggia così beata scorre delicata sull'asfaldo duro, il domani sarà più sicuro?
F: No, ti prego!
D: Piove. Sarà il segno che mi porterà ad esser degno del tuo amore più forte? Quello ottimo in buona e cattiva sorte?
F: No. Finiscila di parlare in corsivo. Ti prego!
D: Scorre. L'acqua scorre e non possiamo fermarla, se ne scende così tanta perchè quella in casa dobbiamo pagarla?
F: E' acqua! E' solo semplice acqua, ti scongiuro. Non è che ogni volta che viene l'autunno puoi fare poemi sull'acqua che scende dal cielo. E che cribbio. Non significa niente, è solo acqua. Che poi riempie i fiumi che poi evapora che poi diventa nuvola e poi ripiove. E' solo acqua rieditata. E' acqua 2.0.
D: E' solo acqua. Ma dà la vita, e la toglie un attimo dopo. Nessuno te l'ha mai detto che assomiglia ad un topo?
F: Basta. Quando inizi a parlare così mi dai sui nervi. Continuiamo un'altra volta. (Esce di scena)
D: Dai non andare, era solo un mondo per scherzare. La pioggia non ha modificato il mio io, ne avrò pagato il fio, ma non ho giocato solo per desiderio, questo era un post semiserio.

(D si guarda in giro. Non c'è nessuno. Riprende la pianta da terra. La rimette a posto con calma. Il vaso si sbriciola: terra dappertutto. Compare un tappeto in scena, lo adagia sopra la terra, esce fischiettando.)


1 commento:

Colei che... ha detto...

:D Uahuhauah! Applauso. :P

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