lunedì 26 settembre 2011

Quelli che aspettano



(Buio. Entra in scena, dopo qualche minuto, F con uno strano cappello da cow-boy sulla testa. Guarda dietro di se come un cane che si cerca la coda, poi lancia uno sguardo verso il vuoto. Si ferma a centro palco. Si toglie il cappello, lo poggia a terra, prende degli occhiali da vista dalla tasca, se li sistema sul naso, prende un taccuino dall'altra tasca, si schiarisce la voce)

F: Gentili spettatori, buonasera. O buongiorno, o buonanotte, questo è il bello di internet: ognuno può fare quel che vuole quando cavolo vuole. Quindi voi, oh gentile pubblico, ci potete leggere quando e dove volete. Anche nei posti più impensabili. D'altronde hanno inventato i portatili per un solo motivo, lo sapete bene, spero almeno che vi laviate le mani dopo aver letto questo post.

(Conta fino a quattro a bassa voce. Riparte)

F: E mi raccomando di chiudere l'altra scheda, quella che sapete voi, non possiamo reggere il paragone con un bel paio di poppe. E' una battaglia persa in partenza. Quindi premete sulla X e cancellate la signorina discinta.

(Fa il segno della X con le braccia.)

F: Mi raccomando: lei, non noi! So che è difficile scegliere. Ma finite prima di leggere poi l'andate a ritrovare. Tanto non scappa, non scappano mai.

(Conta fino a tre a bassa voce. Riparte)

F: Comunque, senza indugi, sono qui per fare un annuncio formale e ufficiale. Il signor D mi ha portato su questo palco perchè, sue esatte parole, "non scrivi mai una beata almeno fai qualcosa di utile nella tua vita da reietto e parassita della società". Sempre molto gentile nei miei confronti, non c'è che dire.

(Conta fino a tre a bassa voce. Riparte)

F: Io, nella persona splendida aggiungerei, di F, faccio questo comunicato per voi, pubblico leggente. Il signor D, dall'alto della sua infinita bontà, ha deciso che no, non è possibile, che questo spazio sia inutilizzato per ben due dì consecutivi. E quindi, dall'alto della sua superba e incalcolabile gentilezza, ha deciso di effettuare, ancora una volta, una atroce promessa al suo innumerevole pubblico. Per cercare di fare un conteggio potremmo dire che la sua platea è costituita dagli spettatori di "Protestantesimo" uniti a quelli del "Progetto N.E.T.T.U.N.O."

(Conta fino a quattro, di nuovo. Riparte)

F: Chissà se lo trasmettono ancora, poi. Non capisco chi sia così appassionato di matematica da guardarsi calcoli strani alle 3 di notte. A quell'ora, ai tempi addietro, c'era il porno. Altri tempi. Bei tempi. Ora il porno si trova dappertutto. Con le webcam anche la ragazzina che hai visto crescere, figlia dei tuoi condomini, potrebbe star girando un filmino proprio sotto il tuo appartamento. E nemmeno t'invita quella svergognata!

(Conta fino a sette. Riparte)

F: Questa sapevo sarebbe piaciuta. Le donne ridono, i maschi sono diventati tutti rossi. Vi si vede da qua, pervertiti! Ma come vi capisco...

(Conta fino a tre. Riparte)

F: Il caro D, comunque, nella persona di D medesimo, con collaborazione, ai testi e alle scritture, del collega D, in questa settimana ci delizierà con, non dico cinque, non dico sei, non dico sette, anzi dico otto, bei post nuovi di zecca! Eh sì, amici miei. Non sette, ovvero uno al giorno, ma otto. E questo è uno di quelli...eh no. Così non vale!

(Si gira verso le quinte.)

F: E così so' buoni tutti. Se ne vuoi fare otto fanne otto che siano nuovi, non puoi contare st'annuncio come primo. Così ci riescono in migliaia.
D(fc): Tu no.
F: Non so perchè ma lo sapevo che ci buttavi in mezzo me, povero virgulto d'autore nelle tue mani da zappatore.
D(fc): Cosa hai da dire contro gli zappatori eh? Mario Merola non se l'è mai scordata la mamma.
F: Buon per lui, io una volta l'ho dimenticata dal parrucchiere! Le avevo detto che sarei tornato in cinque minuti e non l'ho fatto.
D(fc): Non è sta cosa così grave.
F: Aveva chiuso.
D(fc): E' rimasta ad aspettare fuori per quanto?
F: Una notte intera!
D(fc): Non poteva telefonare?
F: Avevo io la sua borsetta con chiavi, telefono e soldi.
D(fc): E non poteva chiedere a qualcuno?
F: Il negozio era lontano dalla città, in uno spiazzale di nuova costruzione. In mezzo alla strada statale. Non c'erano case ne tecnologia per dieci chilometri.
D(fc): E perchè tua madre va' in un posto così lontano per tagliarsi i capelli?
F: Gliel'avevo suggerito io. Era la prima volta che c'andava.
D(fc): Ottimo. E il giorno successivo come ti ha salutato?
F: Sono stato cancellato dal testamento. O meglio: posso ricevere i suoi soldi solo se muoio prima io. Ma sento che c'è qualcosa che in va' in questa clausola.
D(fc): Credo ti sia andata bene.
F: Non ho finito: ora, una volta al mese, ripetiamo questo bellissimo avvenimento al contrario.

(D entra in scena, stufo di stare dietro le quinte)

D: Questa la voglio sentire meglio. Quindi ti fa dormire all'adiaccio?
F: Sì. Ma non è quella la cosa peggiore.
D: Ho paura di chiedertela per il troppo entusiasmo.
F: Mi da una borsetta in mano, con solo del trucco all'interno.
D: E?
F: In tutta la notte un bel po' di simpatici omini mi fa sempre la stessa domanda. E quando rispondo che non sono uno di quei lavoratori notturni, mi apostrofano di malomodo.
D: Meraviglioso!
F: E ha creato un sito internet dove posta i filmati di tutte le simpatiche nottate.
D: Stento a crederci che da una simile donna sia uscito tu.
F: E' un complimento o un insulto?

(D prende il taccuino, scrive e lo ridà a F)

D: Te l'ho scritta. Pensaci un po' quando vai a casa. E finisci l'annuncio che ho da fare. E' notte, ho sonno e non ho messo Calaiò nel Fantacalcio, quindi sono molto triste.
F: Ci sono cose peggiori nella vita, caro mio.
D: Sarebbe?
F: Le fiction con Manuela Arcuri.
D: Oh, in effetti...
F: Sanno tutte un po' di film porno. Lo si capisce dai titoli: "Sangue Caldo"(storia di un tizio molto ingrifoso che lo porta ad un affusso costante di sangue in una certa parte del suo corpo), "L'onore e il rispetto"(mafiosi che narrano le loro sporcellate con vittime varie), "Regina dei fiori"(una ragazza, di nome Margherita, che adora intrattenersi con un mucchio di uomini e donne basta solo che abbiano nomi tipo Giacinto, Iris e così via. Persino Edera va bene.), "Il peccato e la vergogna"(non c'è bisogno neanche di spiegare, qui), "Donne sbagliate"(zozzerie di gruppo solo tra ragazze, ma questo è un film anche di denuncia perchè le ragazze che amano altre donne sono considerate, purtroppo ancora oggi, delle persone diverse e malate). Che poi manco le poppe fa vedere. Cioè, la mettono in mini abitini e le fanno baciare qualsiasi tizio abbia un paio di muscoli, pure della fronte, ma niente poppe. E' l'unica tizia, al mondo, che fa l'ammore col lenzuolo addosso! E' destabilizzante per i poveri omini.
D: Hai finito?
F: Sì.
D: Ora puoi finire il comunicato. E meno male che ti avevo detto "vai tu da solo così ci mettiamo poco e facciamo in fretta".
F: E' inutile.
D: Cosa?
F: Finire la frase con "facciamo in fretta". Se hai detto "ci mettiamo poco" hai espresso, nella stessa frase, due volte lo stesso concetto.
D: ...
F: Se non ci fossi io a correggerti, tu oggi saresti solo un misero scribacchino.
D: Finisci va'. Io vado a bermi un latte e menta. Ah, tre piccole domande, per togliermi il pensiero: perchè gli occhiali, che ci vedi benissimo?
F: Fa più scena!
D: Perchè il cappelllo da cow-boy?
F: Mi hai tu di agguantare il pubblico con la mia dialettica. E chi agguanta di più le proprie prede? Il cow-boy con il lazo!
D: Infine: perchè conti dopo ogni frase?
F: Mi immagino il pubblico che ride e gli do tempo di riprendere fiato prima di ricominciare a parlare.
D(con le mani al cielo): Oh Gesù Beato!
F: Sempre sia lodato!
D: Tu non stai bene.
F: In effetti sentivo un po' di dolori addominali, che dici, sarà un problema di eccessiva figaggine da tartaruga?
D: Io vado, sennò scoppio.
F: E chiudi bene la porta del bagno, non fare come l'altra volta.
D: "Scoppio" è senso letterario. Non fisico.
F: Mi perdoni, commediografo. Era una semplice battuta.
D: Con questa potevi contare fino a un microsecondo per quanto era pessima.
F: Chi ti dice che non l'abbia fatto?
D: Io telo. Fuggo. Corro via. Tu fai l'annuncio e chi s'è visto s'è visto.
F: Lasciami un po' di latte e menta.
D: Certo. Te lo poggio nel water.

(D ritorna dietro le quinte. F guarda un attimo verso il punto dove il suo compare era uscito. Dopo qualche attimo si risistema a centro palco e ricomincia a leggere dal taccuino)

F: Non credo me lo conserverà. Comunque, riprendiamo dove ci eravamo fermati, comprare un chilo di pane, quatro etti di prosciutto crudo tagliato fino fino, dieci uova e due confezioni di cipolle...uhm...credo sia la lista della spesa per la mia cena. Sapete, avevo voglia di una frittatita. Ultimamente sono un po' a dieta, non so se si nota. Riprendo il foglio iniziale. Ecco!

(Ritorna serio in un istante)

F: Il signor D afferma che farà ben otto post, forse compreso questo forse no, in codesta settimana. Indi ciò che avete appena letto era solo una specie di assaggio di ciò che verrà, per alcuni sarà un assaggio insipido o forse non apprezza nulla di ciò che si cucina in questo luogo ma, amici miei, una cosa mia ha insegnato mia madre(intesa del signor D) da quando ero piccolo. E la frase era: "o t' mang sta minestr, o t' vutt p'a finestr". Quindi fate poco quelli di bocca buona che lo sappiamo che dopo che finite di leggere un nostro post poi passate sul blog di uomini e donne. Vi abbiamo spiati, miei cari, sappiamo tutto di voi. Soprattutto che vi piacciono le brasiliane. Ma non lo andiamo a dire in giro.

(F si avvicina al bordo del palco, si porta una mano alla bocca come a voler chiarire il concetto)

F: Lo dice già la vostra cronologia. E state attenti ogni tanto: cancellatela. O almeno cercate di omettere qualche forum. Non avete un minimo d'imbarazzo? "Tutti Pazzi per Massimo Giletti" - Il forum. Che vergogna. E' gente come voi che mi dà il voltastomaco. Vergogna!

(F si gira. Torna verso le quinte. Si volta di nuovo verso il pubblico)

F: Vergogna! Non avete pudore! Vergogna.

(F torna dietro le quinte. Il silenzio è tombale.)

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